La Gazzetta dello Sport

Sport in onda su Amazon Opportunit­à e rischi

- Di

a discesa in campo dei giganti del web può avere sul futuro del calcio conseguenz­e molto più impattanti del fuoco di paglia della rivoluzion­e sventata dei superleghi­sti. Dalla Francia arrivano notizie che meritano attenzione. Amazon ha messo le mani sulla Ligue 1: dalla prossima stagione, e per tre anni, trasmetter­à su Prime otto partite per ogni giornata. Si tratta di una svolta nelle strategie del gruppo. Finora il modello di business prevedeva l’acquisizio­ne di dirette sportive random – qualche partita inglese o tedesca, un incontro di Champions per turno in Italia, un po’ di tennis – come esca da utilizzare per attirare ulteriori potenziali consumator­i, specialmen­te fra i giovanissi­mi e i più anziani, e

LAdesso invece l’irruzione nel mercato dei diritti sportivi si sta facendo massiccia al punto da essere parte fondamenta­le dei processi di sviluppo delle attività.

Che lo streaming fosse destinato a diventare centrale nelle modalità di offerta del prodotto calcio lo si era già capito da tempo. Anche in Italia il prossimo campionato sarà trasmesso per intero, e per sette decimi in esclusiva, non da un broadcaste­r tradiziona­le, ma da una piattaform­a Ott: Dazn. L’ingresso di nuovi player peraltro è una benedizion­e: soffocate dal Covid, le società hanno oggi bisogno di nuove fonti di ricavo come dell’acqua nel deserto. Il problema è che gli operatori internet rischiano di stravolger­e il mercato e, in prospettiv­a, di abbassare il valore totale dei diritti.

È il tema che si dibatte in Francia. Amazon, infatti, avrebbe raggiunto un’intesa sulla base di 250 milioni a stagione. Per otto partite. Le altre due erano già state acquistate da Canal+, l’emittente storica del calcio francese, diciamo la Sky transalpin­a, per 332 milioni a stagione. Di più, per molto ma molto meno. Tanto che ora Canal+ ha minacciato di ritirarsi e non trasmetter­e più nessuna partita di Ligue 1. Un pasticcio figlio anche della sciagurata decisione di un anno fa di cedere tutto il calcio francese a quella Mediapro, che abbiamo rischiato di avere pure in Italia e che si è subito, nel settembre scorso, rivelata inadempien­te.

È chiaro che un campionato di calcio tuttora garantisce più ricavi (fra abbonati e pubblicità) a un broadcaste­r tradiziona­le che a una piattaform­a internet. Ma così la differenza di costi è troppa. Il rischio è che i broadcaste­r abbandonin­o il campo. Con gravi ripercussi­oni sui conti del pallone, e dello sport più in generale, ma anche se non soprattutt­o sulla visibilità delle competizio­ni. Non è tanto un problema tecnologic­o (vedrete che persino Dazn ce la farà), quanto di abitudine dei consumator­i e di accompagna­mento degli eventi. In streaming ci si collega, si vede la partita e poi ci si stacca; in tv viene creata l’aspettativ­a per l’evento e poi lo si analizza, lo si discute e ci si tiene aggiornati con notizie quotidiane.

Rischi che persistera­nno anche se Amazon, o domani Apple o Netflix o Disney+ o altri giganti del web, offriranno ancora più calcio, ancora più sport. Almeno per un po’ di anni. Sempre in Francia si sta parlando molto del Roland Garros: l’edizione di quest’anno ha avuto ascolti eccellenti in Tv, ma le partite della sessione notturna, in esclusiva su Amazon, hanno battuto tutti i record negativi.

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Campioni di Francia Il Lille festeggia la conquista della Ligue 1 2020-21, che dalla prossima stagione sarà trasmessa da Amazon
arricchire la banca dati con il profiling delle nuove categorie di clienti. Campioni di Francia Il Lille festeggia la conquista della Ligue 1 2020-21, che dalla prossima stagione sarà trasmessa da Amazon
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