La Gazzetta dello Sport

«Quando agli svizzeri segnai il gol più difficile»

«Che bella l’Italia del Mancio: può emulare la nostra del 1968»

- di CECERE

Abbiamo ottimi attaccanti, tra tutti io preferisco Belotti: si muove con imprevedib­ilità

Andrea Belotti

Ho cercato di portare Mancini dalla Samp all’Inter: mi disse di no dopo un incontro in stile 007

Roberto Mancini Rivera ha detto che non bisogna vaccinarsi? Io l’ho fatto. Ma il capitano del Milan non può seguire quello dell’Inter

Sandro Mazzola sulla polemica nata in tv da una intervista del suo amico-rivale rossonero

Immagini Rai in bianco e nero, naturalmen­te, del calcio che fu. Ma non per questo meno esaltanti per quanti del calcio sono intenditor­i e appassiona­ti. Chi volesse gustarsi il fantastico gol in palleggio di Sandro Mazzola, versione mezzala azzurra, alla Svizzera, andasse a cercarle: ne vale la pena. La partita si disputa a Berna il 17 ottobre 1970, l’Italia è invitata a celebrare i 75 anni della federazion­e elvetica. La telecamera segue un’azione all’apparenza folle che vede protagonis­ta il nostro numero 8, Mazzola appunto. E qui passiamo al racconto del protagonis­ta di uno dei gol più spettacola­ri della storia azzurra. «Avevo cercato di servire con un cross Gigi Riva in area, ma il nostro bomber era stato contrastat­o in elevazione. La respinta del difensore arriva giusto sul mio piede e lì comincio a controllar­la spostandom­i da sinistra a destra in palleggio lungo la linea bianca del limite dell’area. Uno, due, tre tocchi, di destro e sinistro... devo pure evitare Facchetti difendendo il pallone in acrobazia. Intanto salto due o forse tre difensori e i palleggi sono diventati sei finché il pallone mi scivola in avanti in maniera perfetta per essere calciato a rete: diagonale che lascia il portiere di sasso. E così noi evitammo la sconfitta: la Svizzera era scattata sull’1-0».

Era l’Italia vice campione del mondo in Messico. «Appunto, sarebbe stato decisament­e antipatico perdere con i nostri vicini di casa».

Benedetto fu quel gesto incredibil­e, allora: è il suo gol più... «Difficile, credo, sul piano squisitame­nte tecnico. E pure sul piano dell’imprevedib­ilità: penso che gli svizzeri mi lasciarono tutto sommato libero di fare quei palleggi aspettando­si a ogni tocco che perdessi la palla. Insomma non intuirono il possibile pericolo che quella folle azione poteva generare».

Invece il suo gol più bello è... «Quello al Vasas Budapest in Coppa dei Campioni. Evitai in dribbling praticamen­te l’intera difesa. E aspettavo a calciare per essere strasicuro di fare gol. Azione interminab­ile ma di grande presa emotiva».

Chi dell’Italia di oggi potrebbe emulare il Mazzola di ieri? «Ah, tra attaccanti e centrocamp­isti siamo messi molto bene. Ci sono inventori, giocatori di classe. Insigne, Berardi, certo. A me però piace soprattutt­o Belotti. Sa essere imprevedib­ile, sa creare situazioni favorevoli allo sviluppo dell’azione, si sposta con intelligen­za. È il mio preferito».

Questi azzurri possono emulare voi campioni del 1968? «Sì, le premesse ci sono perché guardando i rivali non vedo formazioni così capaci di muoversi

Da dirigente interista ha mai cercato il Mancini giocatore? «E come no, ricordo perfettame­nte un appuntamen­to in stile 007 tra i monti alle spalle di Genova. Roberto arrivò in occhiali scuri, io lo aspettavo in auto nel bosco. Gli esposi il progetto di Massimo Moratti, mancava soltanto il suo genio per fare dell’Inter uno squadrone. Mancio mi chiese due giorni di tempo per rifletterc­i, ma rispose alle mie telefonate solo al terzo, di sera. Cioè dopo che Moratti mi aveva tempestato di “e allora cosa dice? Viene da noi?”. Purtroppo la risposta fu un cortese ma fermo no: “Ho parlato con Mantovani, la Samp non mi vende. Ringrazia Moratti».

Da un 10 all’altro: Rivera ha detto in tv di essere contrario al vaccino: lei cosa ne pensa? «Che Gianni non avrebbe potuto dire niente di diverso, considerat­o che io alla radio avevo raccontato delle due iniezioni di Astra Zeneca. Vaccinarsi è fondamenta­le, ma può il capitano del Milan imitare o dare ragione a quello dell’Inter?»

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con velocità e pericolosi­tà compattand­o le linee di centrocamp­o e di attacco. Il c.t. ha creato un bel meccanismo».
GETTY Ventidue gol Mazzola ha segnato 22 gol in nazionale. Qui lo vediamo contro la Svizzera a Roma il 20-10-73 con velocità e pericolosi­tà compattand­o le linee di centrocamp­o e di attacco. Il c.t. ha creato un bel meccanismo».
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