Avviso all’Europa: la Francia c’è CR7 da record nello stadio pieno
Autogol di Hummels: la Germania si inchina. Ronaldo supera Platini
Il motore della Francia è diverso, più potente e raffinato di quello della Germania. Successo giusto. La Francia vince perché ha un aspetto attraente, sostanzioso, sgombro di paure. È la favorita del torneo, non si perde nella propria bellezza. Il suo valore elevato va al di là qualche minimo errore, non in difesa, dove non concede tiri in porta, ma in fase offensiva: con più decisione avrebbe potuto chiudere la pratica senza restare incollata al vantaggio minimo. Non è un risultato che cambia il mondo per i tedeschi, si sapeva di questa differenza, tecnica e di unità, con i campioni del mondo, ma la Germania ha la conferma di quanto duro sarà arrivare alla seconda fase. Resta ferma a zero dopo la prima partita, sabato contro il Portogallo avrà già le spalle al muro.
I motivi Se dovevano essere i senatori ad aiutarla, a dare stabilità, il ritorno di Mats Hummels diventa un fiasco. Mentre Müller mantiene lo stile Bayern, corre dappertutto e cerca di dare imprevedibilità all’attacco, l’autogol del difensore non può essere catalogato come sfortuna, ma come errore tecnico: un rinvio di stinco senza essere pressato, e la sua faccia dopo quello che diventerà l’unico gol della partita è stranita come quella di un attivista di Greenpeace che per protesta piomba in campo dal cielo senza controllare il paracadute, durante il riscaldamento (anche due feriti). Hansi Flick, l’ex vice che diventerà commissario tecnico a fine torneo, è seduto dietro la panchina tedesca, ma non disturba il comandante ancora in carica. Il compito dell’ultimo Löw, oltre a centrare la qualificazione agli ottavi di finale attraverso tre partite in casa, dovrebbe essere quello di dimostrare che la sua squadra non è così scarsa come farebbero capire alcuni risultati recenti. Per riuscirci, il Bundestrainer conferma il suo ultimo innamoramento per la difesa con tre centrali, sacrifica Kimmich a destra, Kroos e Gündogan
restano così a guardia di quell’importante frontiera di centrocampo, ma vanno in sofferenza. D’altronde di fronte hanno Kanté, ma soprattutto Pogba, il migliore in campo per tutti, Uefa compresa. La Germania patisce al centro la tecnica dell’ex juventino. Le sue intuizioni, come il raffinato lancio da cui nasce la rete, mandano in area la Francia.
Le scintille Nello stadio del Bayern (che “affitta” 12 giocatori alle due nazionali), il duello fra i due compagni di squadra Kimmich (subito ammonito) e Hernandez è da botte in allenamento, quando poi ci si chiede scusa (forse), e il tedesco rischia anche il rosso, mentre il fratello di Theo infila il cross per l’1-0. Go
sens dall’altra parte piazza tre suggerimenti interessanti, è lui il più attivo tra i tedeschi, ma i suoi compagni non sfruttano. La Germania non ha profondità in area. La prima linea è molto mobile, non esiste un vero centravanti, quindi Havertz, Gnabry (parte centrale) e Müller ondeggiano per togliersi dall’abbraccio di Varane e Kimpemba, ma il raccolto è nullo. Anche quando entrano Werner e Sanè.
Francia solida
Mentre con Benzema nella Francia non c’è più il centravanti che gioca solo per gli altri (Giroud al Mondiale fu sempre schierato ma finì senza alcun tiro in porta) ma lo stoccatore feroce che gioca “anche” per gli altri, ma tiene gli occhi feroci verso la porta. Griezmann non inizia centrale ma largo a destra per tenere ben distesa a cinque la retroguardia dei bianchi. Mbappé sprinta a tratti, ma quando lo fa e si può lanciare in velocità, la serata di Hummels peggiora. Neuer, nel ricordo dei duelli di Champions, lo ferma in avvio, poi il ragazzo diventa anche rifinitore per Rabiot: sarebbe stato il raddoppio a inizio ripresa, però il palo salva la Germania. E anche una spettacolare
rete di Mbappé viene annullata per giusto fuorigioco, come anche all’85’ per Benzema. Nonostante l’attacco delle meraviglie, Didier Deschamps non è mai stato un allenatore spericolato, ricordandosi anche la carriera da calciatore, immenso equilibratore di centrocampo. Dunque gli esterni di difesa Pavard e Hernandez sono abbastanza bloccati, non assaltano spesso, ma quando succede per i rivali sono brividi. Quando poi la Germania insiste anche a destra con Kimmich, la Francia elabora alcuni contropiede che avrebbero potuto chiudere i giochi. Anche se non succede, la differenza tra le due squadre non cambia.