LA JUVE SI TIENE MORATA E PURE LA... CHAMPIONS
Juve-Morata: il bis Prestito rinnovato Resta fino al 2022 Ora è ufficiale: pagati all’Atletico i 10 milioni per la seconda stagione di Alvaro a Torino
Alvaro Morata è un giocatore che ha bisogno di sentire fiducia, lo ha dimostrato in tutta la carriera. Luis Enrique può ringraziare la Juve: il giorno dopo un esordio non proprio indimenticabile all’Europeo con la Spagna arriva l’ufficialità del rinnovo del prestito da parte del club bianconero. Chissà che la notizia non cambi anche il suo torneo con la Roja. A Torino gliela concedono, la fiducia: lo hanno sempre fatto, e sono sempre stati ripagati. E lui si è sentito a casa più che altrove. Un altro anno, il quarto da juventino: due nella prima avventura, fra il 2014 e il 2016, che non sono diventati di più per la “recompra” del Real Madrid. Altri due ora, che potranno diventare di più se in estate verrà trovato un accordo con l’Atletico Madrid, che resta proprietario del suo cartellino.
Rinnovo prestito
Come era ormai chiaro da un po’ di tempo, a Torino non potevano permettersi, in questa congiuntura economica, di pagare i 45 milioni fissati per il suo riscatto. Per un po’ era stato in dubbio anche il rinnovo del prestito: servivano 10 milioni, non pochi per una sola annata. Il ritorno di Allegri, anche su Alvaro ha costruito un paio di campagne più che positive specie in Europa, unito alla consapevolezza che trovare un altro uomo-squadra da venti gol a stagione non sarebbe stato facile, hanno portato verso il sì. Prestito rinnovato fino a giugno 2022, Morata confermato, come lo stesso giocatore aveva fatto intendere qualche giorno fa, raccontando di aver già avuto rassicurazioni dal club.
Stagione da 20 gol
La scelta del nuovo responsabile dell’area tecnica Cherubini non è risultata poi così complessa: numericamente questa è stata la miglior
Lo spagnolo è stato scudiero di CR7: col ritorno di Allegri sarà centrale anche senza il portoghese
Venti milioni per i due anni, venti gol nel 2020-21, per il riscatto ne serviranno 35
annata dello spagnolo sotto la Mole: ha battuto i suoi record di segnature sia in campionato (11) che in Champions (6). Nei primi mesi della stagione, specie quando Ronaldo si è fermato per il Covid, ha tirato lui il gruppo (sei reti nel girone europeo) e a un certo calo di forma nella seconda parte della stagione ha risposto con un finale in crescendo e con l’impressione di mettersi sempre al servizio della squadra. Anche troppo, in certe occasioni, quando la volontà di servire Ronaldo lo ha portato a qualche scelta sbagliata. Del resto a Torino era tornato un giocatore più maturo e focalizzato sui risultati di squadra, più che sui numeri. «Conosco tanti attaccanti hanno fatto 30 gol e poi non hanno vinto niente. Io invece, tranne l’ultima annata, sono abituato a chiudere con i trofei», aveva detto alla presentazione. Si è calato nel ruolo di centravanti e di occupatore dell’area, con Cristiano che, come si sa, ama svariare più sul centro sinistra: prospettiva che potrebbe cambiare l’anno prossimo, e non solo per il cambio di allenatore.
Il primo tassello
Da una parte Morata dovrebbe ritrovare Dybala, di cui è grande amico fuori dal campo: nella prima esperienza in bianconero sono stati rivali per una maglia, nelche l’ultima stagione l’assenza prolungata dell’argentino ha ridotto le possibilità di giocare insieme. Quando arriverà in ritiro potrebbe invece non trovare l’uomo di cui è stato scudiero: se Cristiano dovesse alla fine trovare un’altra avventura da cui ripartire a caccia di nuovi gol e record muterebbe profondamente tutto l’attacco. La convivenza con Gabriel Jesus, al momento candidato unico a riempire l’eventuale vuoto lasciato da CR7 è non solo possibile, ma sulla carta interessante: i due potrebbero alternarsi nel corso della stessa partita nel ruoli di prima e seconda punta, dando vita a un attacco che dà pochi riferimenti e che può essere letale in velocità, parlando lo stesso linguaggio tecnico. Del resto Allegri lo dice da anni: «Morata può giocare con ogni tipo di attaccante». Una caratteristica che vale fiducia. E dieci milioni di investimento immediato: da ripagare con gol e giocate. Per il riscatto il prossimo anno serviranno ora 35 milioni: ancora non pochi. Facile ipotizzare che comunque si intavolerà una trattativa, ma chissà che Alvaro non voglia rendere la scelta più facile.