Sancho La resa di Dortmund Da 90 a 70 milioni il valore dell’inglese
La pandemia fa crollare i prezzi, giù del 20% E lo United è pronto a strappare Jadon al Borussia
Una storia unica. Anzi, come tante altre. Jadon Sancho da un anno ha in testa soltanto il Manchester United, ma il Borussia Dortmund sinora ha alzato le barricate. L’estate scorsa ha addirittura detto no ad un offerta da 90 milioni di euro. Una montagna di soldi, un solletico per le casse del club del presidente Watzke che da anni macina utili nella compravendita delle sue stelline. Non a caso adesso comanda il mercato europeo con la gestione di Erling Haaland, il re dei goleador della generazione Z.
In chiaroscuro
Quel no d’orgoglio per Sancho, però, non si è rivelato alla resa dei conti una mossa soddisfacente per la società tedesca. L’attaccante inglese ha infatti disputato una stagione incolore, tant’è vero che in queste prime battute dell’Europeo ha perso anche la maglia da titolare nella nazionale inglese. Eppure all’Old Trafford contano ancora molto su di lui. E si sono rifatti avanti. Stavolta, comunque, l’offerta è stata più bassa. La «tariffa Covid» è pesante, visto che adesso il giocatore viene valutato 70 milioni di euro con altri 10 di bonus. Il ribasso è intorno al 20%, se non di più. Pure il Borussia Dortmund in queste ore sta valutando la situazione con minori certezze. Sancho continua ad insistere: vuole andar via e, anche di recente, ha rifiutato di rinnovare il contratto in scadenza nel 2023. Con questi presupposti le riflessioni al BVB portano ad una sola via d’uscita: accontentarsi della proposta degli inglesi.
In sofferenza
Evidentemente l’aria della crisi è arrivata anche nella ricca Ruhr. Senza gli incassi del botteghino anche il bilancio della società giàllonera è molto meno florido che in passato. E in ogni caso la prevedibile resa su Sancho è la dimostrazione emblematica di un fenomeno più generalizzato. Le risorse finanziarie sono limitate per tutti e il mercato di conseguenza ne risente. I prezzi, insomma, crollano anche a livello di top player. Non a caso in campo internazionale mancano i trasferimenti milionari. Tutti sono in ritardo sulla tabella di marcia, anche i giocatori a parametro zero stanno faticando a vedere il traguardo di un nuovo contratto. Tanto per rimanere a Dortmund il congelamento per Haaland è legato all’esigenza tecnica del club di restare competitivo nella prossima Champions League, ma è accompagnato anche dalle considerazioni del giocatore (e del suo agente Raiola) in prospettiva dell’estate 2022, quando il trasferimento potrà avvenire per «appena» 75 milioni di euro, si fa per dire. In questo caso lo «sconto» era stato programmato nel gennaio 2020, al momento del trasferimento del norvegese dal Salisburgo al Borussia. La pandemia in quei giorni non era ancora arrivata: quella era stata una scelta strategica, fortemente voluta.