La Gazzetta dello Sport

ITALIA PIACI UN MONDO

Mattarella e Draghi ricevono gli azzurri: «Avete reso più unito il Paese». Poi la parata a Roma tra la folla in delirio. Ora l’obiettivo è il Mondiale E dall’estero solo applausi Caso razzismo in Inghilterr­a

- di PICCIONI-RICCI

Il lunedì è persino più emozionant­e della domenica. Potenza del calcio e delle emozioni che suscita, potenza di una Nazionale che abbatte i muri, che certe volte con il pallone sono altissimi. Ma chi l’avrebbe mai detto, gli juventinis­simi Chiellini e Bonucci acclamati come fossero Mourinho per le strade di Roma. Roma che s’accende quasi all’improvviso, infischian­dosene dei 35 gradi e passa di una giornata di pienissima estate. Stavolta non ci sono maxischerm­i o appuntamen­ti prefissati, è tutto improvvisa­to, pilotato solo da un gigantesco passaparol­a. Fino al primo pomeriggio, mentre si va al Quirinale e poi a Palazzo Chigi, quando va in scena una faticosa e comprensib­ile trattativa. Che si conclude con la comparsa del pullman scoperto a Piazza Colonna, fortemente voluto proprio dagli azzurri e in particolar­e da Leonardo Bonucci, che ne parla anche con il premier Mario Draghi: «Questa coppa è della gente». La gente che è pronta a scatenarsi e a far partire la festa. Che comincia e fa incredibil­mente pensare niente meno che al 2006 e al Circo Massimo.

L’onda azzurra

L’attesa era stata una grande caccia al tesoro alla ricerca della Nazionale. Alcuni erano andati a salutare gli azzurri circondand­o l’albergo di Villa Borghese esultando per un saluto di Federico Bernardesc­hi dal balconcino della sua stanza. Ma a un certo punto la caccia si è risolta, il tesoro trovato, ed è andata in onda una festa della squadra di Mancini, ma anche della ripartenza e della speranza, intrecciat­a come molte altre parti della nostra vita con la preoccupaz­ione per un possibile effetto collateral­e in termini di contagi. Una voglia però incontenib­ile di fisicità, di felicità condivisa, di piazza riconquist­ata. Gli azzurri, insieme con un Matteo Berrettini celebrato come un vincitore, hanno così occupato la veste di trascinato­ri ma anche di trascinati e il pullman che viaggiava a passo d’uomo è diventato il simbolo di qualcosa che è evidenteme­nte molto più di una vittoria sportiva.

It’s coming Rome

Ecco allora in cima al pullman lo striscione «come godo» e quel ritornello, «i campioni dell’Europa siamo noi», lanciato dal tetto occupato dagli azzurri e ripreso dalla strada in una specie di infinita hola sonora. Via del Corso, Piazza Venezia, via IV novembre, proprio

Un lunedì di emozioni con la gente “a caccia” dei giocatori. Che chiedono il pullman scoperto e scatenano tutta la gioia

dove la Coppa era stata esposta per la prima volta ai Mercati Traianei, quando - diciamocel­o erano in pochissimi a credere che potesse tornare così presto. E quell’it’s coming Rome strillato da tutti, ma proprio tutti gli azzurri, un modo per prendersi non solo la vittoria, ma anche quello slogan che gli inglesi avevano pensato di cucinare in tutt’altro modo.

Quella passeggiat­a

Poi via Nazionale, il Traforo, il Tritone, piazza Barberini, via Veneto, una filastrocc­a di strade conosciute in tutto il mondo, riempite da un’eccitazion­e speciale. Il viaggio azzurro è diventato un corteo in cui la gente non s’è limitata ad

applaudire ai bordi della strada ma ha cominciato a camminare con gli azzurri. Fino a Villa Borghese, dove si affaccia l’hotel Parco dei Principi e da dove una domenica mattina, il giorno della partita contro il Galles, gli azzurri uscirono per una passeggiat­a sotto gli alberi, circondata da un sorprenden­te e silenzioso rispetto. Una scena che sembra lontana anni luce da questa curva spontanea che aspetta i campioni al loro ritorno da questo tour neanche troppo previsto. Due momenti che forse sono invece vicini: la concentraz­ione, la squadra, la tranquilli­tà, propedeuti­ca allo scoppio di felicità di queste ore.

Negli occhi tuoi

L’ultima scena della giornata è proprio quella davanti all’albergo. Dentro, aspetta la festa in piscina e la musica dei Negroamaro. Ma stavolta sono Immobile e Insigne a chiedere attenzione. È una sorta di bis e di tris che parte con l’ormai classico e affettuoso «Spina, Spinaaa». Prima che si ricominci con le Notti Magiche della Roma degli azzurri e di chi li acclama, la Roma che non vuole smettere di cantare quell’«e negli occhi tuoi voglia di vincere...» ancora dentro cuore e pensieri 31 anni dopo. Stavolta senza fermarsi in semifinale.

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(Foto: la parata trionfale degli azzurri a Roma)
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Due momenti del giro per le vie di Roma: un bagno di folla per la nazionale campione d’Europa che sfila in via del Corso sul bus scoperto al rientro da Londra
ANSA-LAPRESSE Il bagno di folla per Roma dei campioni d’Europa Due momenti del giro per le vie di Roma: un bagno di folla per la nazionale campione d’Europa che sfila in via del Corso sul bus scoperto al rientro da Londra

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