Il giorno più buio
Razzismo e botte L’Inghilterra perde pure la faccia Rashford, Sancho e Saka insultati dopo gli errori. Scontri, 89 gli arresti
uio e pioggia alle 16, le luci delle case accese nel primo pomeriggio di luglio come se fosse novembre: il giorno più oscuro del calcio inglese degli ultimi 55 anni si specchia nel consueto clima britannico. Doveva essere il day after della gioia e della festa, dello sbandierato «football is coming home»: è stata la giornata della vergogna. Insulti razzisti sui social nei confronti di Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka per i tre rigori sbagliati nella finale contro l’Italia. Il murale di Rashford a Manchester sfregiato. Ottantanove persone arrestate tra domenica sera e l’alba di ieri. Ottocento reati commessi in tutto il paese, comprese le aggressioni nei confronti di alcuni tifosi italiani. Wembley preso d’assalto da diverse persone senza biglietto: le immagini hanno fatto il giro del mondo e hanno dato un bel colpo di piccone alle speranze dell’Inghilterra di organizzare il Mondiale del 2030. Le medaglie che i calciatori di Southgate si sono sfilati quasi rabbiosi dopo la premiazione. Uno dei più grandi
Beventi televisivi trasmessi in Gran Bretagna, dalla BBC, con 30,95% di ascolto, ha dimostrato che nel Regno Unito le leggi draconiane non possono scendere di livello.
Per il calcio non è stato un giorno facile, ma la politica si è sovrapposta in modo evidente. Gli insulti a Rashford, Sancho e Saka hanno riproposto la questione del razzismo, scatenando polemiche tra gli schieramenti e tra gli stessi giocatori con il governo. Il premier Boris Johnson, dalla sua residenza di Downing Street dalla quale sono state rimosse in fretta le bandiere inglesi, ha condannato le offese razziste su Twitter: «La squadra inglese merita di essere lodata come un eroe, non abusata sui social. I responsabili di questo spaventoso abuso devono vergognarsi». La Metropolitan Police ha aperto un’indagine per identificare i mittenti dei messaggi su Twitter e Instagram. Il principe William ha detto: «È totalmente inaccettabile che i giocatori debbano sopportare comportamenti abominevoli come questi». La discussa ministra degli Interni Priti Patel, in prima fila nella lotta contro l’immigrazione irregolare
Offese alla stella United, sfregiato il murale. E lui: «Non mi scuserò mai per quello che sono»
I giocatori si levano le medaglie appena ricevute. Wembley è assaltato da tifosi senza biglietto con provvedimenti di estrema durezza e contraria al gesto del Black Lives Matter, ha censurato i commenti xenofobi, ma le prime critiche nei suoi confronti sono arrivate dal proprio dall’interno del partito conservatore. Sayeeda Warsi ha affermato: «È tempo di fermare le guerre culturali che alimentano la divisione. Come politico di centrodestra, orgogliosa di una nazione diversa e vibrante che ha prodotto una squadra che ha ben rappresentato l’Inghilterra, mi vergogno che nel 2021 alcuni politici siano ancora giocando con le questioni della razza». Angela Rayner, vice leader del partito laburista, è stata più dura: «Johnson e Patel hanno dato licenza ai razzisti che hanno fischiato i giocatori dell’Inghilterra quando facevano il Black Lives Matter e ora stanno abusando razzialmente di alcuni calciatori. Ipocriti». Domenica ha perso la testa anche qualche deputato. La conservatrice Natalie Elpicke ha scritto: «Non sarebbe stato meglio se Rahford si fosse dedicato di più al calcio invece che pensare alla politica?». Ieri la retromarcia: «Mi dispiace di aver espresso queste parole sul conto di Rashford dopo il rigore sbagliato». Lo stesso Rashford in serata ha twittato: «Non mi scuserò mai di essere quello che sono». E Harry Kane ha aggiunto: «Non vogliamo tifosi razzisti dietro l’Inghilterra».
Anche la questione Covid ha tenuto banco. Johnson ha confermato che lunedì 19 luglio sarà il Freedom Day, con il libera tutti, sorretto dal nuovo ministro della Salute, Sajid Javid, il più aperturista del governo («Se non ora, quando?»), nonostante l’ultimo bollettino – 34.471 contagi e 6 morti – confermi l’esplosione della variante Delta. Le immagini di Wembley preoccupano: il timore di un focolaio prodotto dall’Europeo circola negli ambienti governativi, che non hanno tenuto conto dell’allarme lanciato dall’Oms. Un atteggiamento che si spiega con le cifre del business prodotto dall’europeo: 30 milioni di euro per Londra, 1 miliardo per i pub, poco meno di 3 mld per i supermarket. Fiumi di birra e tonnellate di sporcizia. Altro che casa: tornando a casa il football avrebbe trovato un popolo ubriaco e una gigantesca discarica.
La squadra merita di essere lodata, non abusata sui social. I responsabili devono vergognarsi
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