La Gazzetta dello Sport

Italia sulla rotta per Tokyo U

- di Mario Canfora INVIATO A FIUMICINO (ROMA)

n gruppo sorridente, scanzonato. Con quei trolley pieni di sogni e speranze. Ieri pomeriggio le squadre olimpiche di nuoto, vela e canottaggi­o hanno preso la direzione del Giappone, su un Airbus A330 dell’Alitalia che da venerdì è tornata ad effettuare i voli di linea Roma-Tokyo. «Finalmente possiamo far atterrare le nostre squadre all’aeroporto principale di Haneda ed è un grande beneficio per tutti gli atleti visto che è quello più vicino al centro della città», ha spiegato il d.g. della compagnia di bandiera Giancarlo Zeni, mentre Federico Scriboni, aviation di Aeroporti di Roma ha sottolinea­to l’importanza dello scalo romano che punta a tornare su numeri di traffico di un certo livello.

Gloria

Gli atleti in primo piano, quindi. «Auguri a tutti, l’Italia vi accompagna nella vostra rincorsa verso la gloria delle Olimpiadi. Abbiamo tanta voglia di vivere altre notti magiche come quelle che abbiamo vissuto in questi giorni»: queste le parole pronunciat­e dal presidente del Consiglio Mario Draghi a Palazzo Chigi. La spedizione di nuoto, vela e canottaggi­o può portare un buon bottino di medaglie. Margherita Panziera, la nostra stella nei 100 e 200 dorso, è molto tranquilla. «Partiamo tutti propositiv­i, siamo molto carichi ed emozionati: non vedevamo l’ora che arrivasse questo momento. Per poter gareggiare a Tokyo e dimostrare tutto il lavoro che abbiamo svolto. Gli avversari più temuti sono sicurament­e gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la Russia, perché hanno degli atleti fenomenali. Paura della situazione Covid in Giappone? Non siamo proprio tranquilli­ssimi, cercheremo di stare molto attenti, ma abbiamo comunque regolament­i molto restrittiv­i, possiamo dire che saranno Giochi in totale sicurezza. Lo slittament­o di un anno personalme­nte mi ha giovato sia sotto il profilo degli allenament­i sia a livello mentale. Sono maturata e cambiata molto, spero davvero di fare dei buonissimi tempi».

Baby

Benedetta Pilato, la baby campioness­a europea in carica e primatista mondiale nei 50 rana se ne sta un po’ in disparte. «Stavolta non sono la più piccola! Provo un’emozione fortissima, le Olimpiadi non le ho mai viste neppure in tv - racconta la pugliese di Taranto -. Punto ad entrare nella finale dei 100 rana, poi si vedrà. Ma non bluffo quando dico che già esserci a Tokyo è una cosa grande. E l’anno in più mi ha aiutato a crescere, vedremo ora i risultati». Gabriele Detti, campione mondiale degli 800 stile libero e bronzo nei 400 e 1500 stile ai Giochi di Rio, non ha 16 anni come la Pilato. È abituato a gestire le emozioni: «Cosa mi aspetto? Lo so io e tengo il segreto solo per me - sorride -, spero di dare il meglio e di divertirmi. La vittoria dell’Italia all’Europeo e l’impresa di Berrettini, perché di tale si tratta, mi carica molto. L’impegno ci sarà, punto a cercare di replicare emozioni simili. Certo, senza pubblico non è bello, ma noi

nuotatori rispetto agli altri sport siamo immersi nell’acqua, non ci accorgiamo del contorno se non quando finiamo la nostra gara. Sarà brutto, ma rispetto agli altri sport siamo più tranquilli».

Ansia Quada

Tranquilla non è invece in questo momento l’attesa Simona Quadarella, ieri stranament­e assente alla partenza per Tokyo. Dov’era l’attuale campioness­a mondiale dei 1500 stile, nonché argento negli 800? A casa a Roma. Negli ultimi giorni ha avuto la febbre molto alta (39) a causa di una fastidiosa gastroente­rite che le ha impedito di salire ieri sulla scaletta dell’aereo per il Giappone. La febbre è scesa nelle ultime ore su livelli di guardia, il tampone eseguito ha dato esito negativo, per cui la romana partirà il 17 assieme al suo allenatore Christian

Minotti. Il 21 sarà la volta invece di Federica Pellegrini, e il 23 di Gregorio Paltrinier­i.

Vela e canottaggi­o

Le aspettativ­e nella vela sono molto alte. Ruggero Tita e Caterina Banti nella classe Nacra 17 non si nascondono: «Ma non ci siamo solo noi, l’Italia ha una squadra di vela fortissima, nelle ultime due Olimpiadi non c’è mai stata un’aspettativ­a di medaglie così alte come le abbiamo ora». Il canottiere napoletano Giovanni Abagnale, bronzo a Rio nel due senza con Marco Di Costanzo, crede in un bis: «La vittoria dell’Italia nel calcio mi ha gasato tanto - dice -, punto a una bella Olimpiade. La speranza c’è, eccome».

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