Una missione tricolore Dal Dna Juve alla difesa Ricostruzione in 5 fasi
Il club punta sul tecnico per un nuovo ciclo vincente Lui, 2 anni dopo, pensa a una squadra solida e creativa
o striscione srotolato in curva al 5’ di Juventus-Atalanta, l’ultima di Massimiliano Allegri in panchina, recitava: «Uomo fiero, mister vincente: 5 anni di gloria dove hai scritto la storia». Poi il coro «grazie di tutto», accompagnato dagli applausi dell’allenatore, visibilmente commosso. In tanti in quel momento hanno pensato che si trattava solo un arrivederci, e così è stato. Due anni e due mesi dopo Max tornerà alla Continassa con una missione ben precisa: riportare a Torino lo scudetto dopo il quarto posto in extremis della scorsa stagione. Oggi partirà ufficialmente il nuovo corso allegriano: raduno per pochi big (attesi Dybala, McKennie e Arthur), visti i tanti bianconeri che sono stati impegnati con le nazionali, per cominciare a costruire la Juventus 2021-22. Non ci saranno grandi acquisti (l’obiettivo dichiarato è Manuel Locatelli del Sassuolo) perché ci sono pochi soldi e anche perché il club pensa che la rosa sia già competitiva così. Allegri sarà il vero valore aggiunto, l’uomo in grado di riportare Madama sul trono italiano. Il calcio per Max è una cosa semplice e lui ha già chiaro in testa come rivitalizzare un gruppo che dopo i 9 tricolori di fila sembra aver perso consapevolezza della sua forza. Dall’intensità alla solidità difensiva, dal dna bianconero alla ricerca di una maggiore creatività, ecco il manifesto programmatico dell’Allegri bis.
LI SUCCESSI