La Juve è già rinata e ha un Allegri in più Giroud l’uomo giusto per questo Milan
La scia lunga dell’Europeo non si è ancora esaurita, perché entusiasmo e orgoglio non si annacquano in tempi così brevi, ma il varo del calendario, che andrà in scena oggi, ci riporta immediatamente anche al campionato. Con la Juve che, dopo essersi gustata il ritorno di Allegri, trova convinzione e forza dalla manifestazione internazionale. Già, perché l’ingaggio del vecchio-nuovo allenatore ha riportato immediatamente fiducia nell’ambiente: non poteva esserci garanzia migliore di un grande tecnico che conosce così bene il bianconero e dunque non avrà neppure lo scotto iniziale da pagare.
Volete mettere il vantaggio di guardarsi intorno e scoprire che tutti sanno già come bisogna comportarsi? Ma anche l’Europeo ha riposizionato la Juve nel ruolo a lei più congeniale, di squadra guida: Ronaldo capocannoniere del torneo, la coppia Bonucci-Chiellini diga formidabile anche davanti ai bomber più forti e celebrati, il prossimo acquisto Locatelli come autentica e scintillante novità azzurra, Bernardeschi comunque rigenerato - grazie anche a due rigori battuti con freddezza - da un’esperienza tanto importante, Chiesa protagonista e alfiere nei momenti decisivi, lo stesso Morata - finito nel tritacarne per il rigore sbagliato - capace di firmare tre gol su azione. Insomma, un mese di calcio internazionale ha rimesso in moto consolidati meccanismi ed eccoci qui - in parecchi ad immaginare una Juve di nuovo protagonista.
Sarà anche per questo che le vere curiosità del mercato si sono improvvisamente spostate sull’operato delle milanesi, che nel campionato scorso si sono messe alle spalle la Juventus, ma adesso sono chiamate a rispondere alle ritrovate certezze bianconere. Non sono stati giorni facili per il Milan che - persi Donnarumma e Calhanoglu, ed è ancora forte il dispiacere per l’addio di un portiere così forte - ha provato a riorganizzarsi, virando prontamente su Maignan, assicurandosi Tomori, riscattando un talento dal futuro luminoso come Tonali e ingaggiando adesso Giroud. Normale che - sull’arrivo del
francese - si sia acceso subito il dibattito: ma a 34 anni, e avendo già un attaccante come Ibra, può essere davvero l’uomo giusto? Per non sfuggire alla domanda facendo come si dice in questi casi zero a zero - la risposta personale è netta:
assolutamente sì. Giroud non accenderà la fantasia, ma ha tutto per poter essere una spalla o un’alternativa convincente a Ibra. E se non deve incantare il curriculum - campione del mondo in carica con la Francia e fresco vincitore della Champions con il Chelsea - non deve neanche fuorviare il numero di gol nelle ultime stagioni.
Non tanti, è vero, ma per via di un rapporto altalenante prima con Lampard e poi con Tuchel. Giroud, però, ha la forza, il carattere, l’esperienza per poter rappresentare un’arma molto interessante nella stagione che segna il ritorno in Champions. Ad abbassare l’anagrafica e far crescere qualitativamente il gruppo dovrebbero invece pensare Ballo-Touré come vice Hernandez e soprattutto Vlasic, che rappresenterebbe davvero un colpo top. D’altronde il Milan, come l’Inter d’altra parte, sa bene che la concorrenza si farà ancora più forte e bisogna essere svegli, pronti, perché Gasperini, Spalletti, Sarri e Mourinho si stanno già scaldando e, soprattutto, la Juve di Max Allegri sembra davvero pronta a ripartire. Ha detto anche questo (e non è poco) l’Europeo.