RISULTATI
«DOVEVO FARE GOL...»
Patrick KONRAD (Aut, BoraHansgrohe) 169 km in 4.01’59”, media 41,904
Colbrelli (Bahrain) a 42”
Matthews (Aus, Bike Exchange) Perichon (Fra) Bonnamour (Fra)
Aranburu (Spa)
Skujins (Let) a 45”
Rota a 1’03”
Pogacar (Slo) a 13’49”
Tadej POGACAR (Slo, Uae-Emirates) 66.23’06”
Uran (Col) a 5’18”
Vingegaard (Dan) a 5’32”
Carapaz (Ecu) a 5’33”
O’ Connor (Aus) a 5’58”
Kelderman (Ola) a 6’16”
Lutsenko (Kaz) a 7’01”
Mas (Spa) a 7’11”
Cattaneo a 14’45”.
Muret-Saint Lary Soulan (Col du Portet), 178 km, arrivo in salita a 2215 metri. Con Peyresourde, Val Louron-Azet e Portet (16 km all’8,7%). Eurosport 11.45, RaiSport 13.30, Rai2 alle 14
Il bresciano campione d’Italia va in fuga e combatte: «Volevo onorare Casartelli» Pogacar e i big a 14’, oggi arrivo in salita
In una giornata da lupi (freddo, vento e pioggia), trionfa Patrik Konrad cuore di tenebra, più forte di Sonny Colbrelli cuore Tricolore. E se il bresciano dopo aver vinto la volata su Matthews per il 2° posto (42’’ dopo l’arrivo del campione austriaco della Bora) ha tirato un pugno sul manubrio, noi abbiamo assestato un cazzotto al tavolaccio della sala stampa. Fa rabbia, eccome se fa rabbia. Sarebbe stato bello vederlo a braccia alzate nella tappa passata accanto alla stele di Fabio Casartelli. E sarebbe stato bello pure per sua la bici personalizzata con la bandiera italiana, omaggio alla Nazionale Re d’Europa. Il bresciano ha cercato il successo in ogni modo, andando fortissimo in salita e arrivando a una manciata di secondi da Konrad (insieme con Gaudu). Ma sul più bello non ha trovato la giusta collaborazione, in un plotoncino preoccupato di non
Il bresciano ce l’aveva anticipato: «Ora tocca a me fare gol». Ma tra il dire e il fare c’erano di mezzo 169 km e 4 Gpm