Da Ganna a Viviani gli azzurri in Sardegna Caruso: «Sono pronto»
ppena nata e subito battezzata come anteprima di Tokyo per la Nazionale del c.t. Davide Cassani, Vincenzo Nibali escluso. Comincia oggi sotto una buona stella la parabola della neonata «Settimana ciclistica italiana», organizzata dal Gs Emilia di Adriano Amici, e non solo perché per 5 giorni si percorrerà da NordOvest (Alghero) a Sud (Cagliari) la meravigliosa Sardegna. In Nazionale — c’è anche il c.t. della pista Marco Villa — ecco il portabandiera Elia Viviani, il 5 volte iridato Ganna, e poi Bettiol, Moscon e Ciccone, oltre a Scartezzini e Masnada. Con la squadra di club — la Bahrain-Victorious — ci sono il pistard Milan e Damiano Caruso. Quest’ultimo, come Bettiol, Moscon e Ciccone, farà tre tappe perché la partenza per il Giappone è prevista sabato pomeriggio da Roma. Mentre Viviani e Ganna saliranno sull’aereo mercoledì 21. La frazione di oggi somma circa 2.200 metri di dislivello e verso il traguardo di Sassari, la «Scala di Giocca» che culmina a 5 km dal traguardo.
ADamiano Caruso, 2° al Giro d’Italia alle spalle di Bernal, è carico: «Sono molto contento del periodo di allenamento in altura che ho fatto a Livigno. Ho trovato bel tempo, è andato tutto bene. Così ho avuto modo di ricostruire la condizione. Dopo il campionato italiano, mi sono rimesso sotto con gli allenamenti e tutto il contorno della vita da atleta. Credo di essere a un buon punto. Questa corsa è un ottimo passaggio di rifinitura in vista dell’Olimpiade, spero già di trovare il colpo di pedale migliore. Le tappe non sono super-dure, ma neppure piatte. E noi avremo una condotta di gara aggressiva». In Giappone i rivali principali arriveranno con il Tour de France nelle gambe, e su questo il ragionamento del 33enne siciliano, già in azzurro a Rio 2016, è interessante: «Potrebbero essere un po’ più avvantaggiati, è vero, per il fondo che ti dà un grande giro, ma potrebbero anche finire per pagare la durezza della corsa francese. Poi, finisce domenica e avranno meno giorni di recupero». 1’46”