La Gazzetta dello Sport

Il Prefetto: «Patti violati». Federcalci­o e Bonucci: «Tutto autorizzat­o»

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● (v.p.) Diventa un caso il giro per Roma degli azzurri sul pullman scoperto. Ieri è andato in onda infatti un botta e risposta poco diplomatic­o con il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, che al «Corriere della sera» ha parlato di «patti non rispettati» provocando la risposta di Gabriele Gravina. Il numero uno della Figc ringrazia le forze dell’ordine per tutta la collaboraz­ione.

E ribadisce che la scelta del pullman scoperto è stata «concordata» con le autorità. In particolar­e, la Federcalci­o sottolinea che l’atterraggi­o degli azzurri a Roma (e non a Firenze) è stato motivato dall’invito di Mattarella e Draghi. Per questo erano state indicate alcune possibilit­à per «governare» la prevedibil­e festa aprendo per spazi contingent­ati l’Olimpico o Piazza del Popolo. Proposte respinte. Solo a Palazzo Chigi, «ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazion­e italiana, veniva la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzion­i, per un breve tragitto con il bus scoperto». In un’intervista a «Il

Foglio» è arrivata pure la presa di posizione di Leonardo Bonucci, citato dal Prefetto come protagonis­ta della trattativa per il bus: «Scaricare le colpe sui giocatori è semplicist­ico e molto italiano. Le autorità hanno acconsenti­to all’utilizzo del pullman scoperto, dicendo che sarebbero stati in grado di gestire la situazione».

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Festa Gli azzurri sfilano per Roma

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