Il metodo Spalletti
A Castel Volturno ha controllato ogni particolare dei terreni di gioco e delle strutture per far rendere subito al meglio la squadra
dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio». Lo sosteneva un tizio nato a una trentina di chilometri da Certaldo, il paese di Luciano Spalletti, solo vissuto 500 anni prima: Leonardo da Vinci. Ecco quel concetto il nuovo tecnico del Napoli lo ha portato avanti da sempre nella sua carriera. Ed è quello che gli ha consentito di ottenere i riconoscimenti perché le sue squadre giocano sempre un buon calcio e raggiungono risultati e obiettivi.
«IIn un Napoli che Luciano si augura venga ritoccato il meno possibile - in riferimento alle uscite - e che come ha spiegato il presidente Aurelio De Laurentiis non può pensare a spendere se prima non avrà venduto, ecco che Spalletti sta al centro di tutto. Nelle speranze dei tifosi, che hanno apprezzato il suo approccio con la città. Nella speranza di un club che non può investire e punta dunque sul carisma del tecnico. Luciano lo sa ed ha le spalle larghe per saper affrontare le pressioni di una piazza che vuole vincere e sogna in grande. Certo non può promettere la luna, ma conta di tirar fuori il meglio dalla rosa che alla fine il club gli metterà a disposizione. E allora per stare al centro di questo villaggio, l’allenatore ha usato questi primi due giorni di raduno a Castel Volturno per conoscere a fondo una struttura che per la prima volta campi, agli spogliatoi, gli uffici e tutti gli ambienti che diventeranno di fatto la sua seconda casa, se non addirittura la prima (infatti ancora vive in albergo e vuole riflettere bene prima di scegliersi la dimora napoletana). Il luogo di allenamento è sacro, per cui ha scrutato con attenzione i pini marini che separano il campo dalla spiaggia, lì da dove tira un vento di mare che d’inverno può diventare anche fastidioso, le zolle d’erba. Insomma tutto viene analizzato con attenzione, insieme al suo staff: perché i particolari fanno la differenza e Luciano vuole mettere i suoi giocatori nelle condizioni migliori.
Ed eccolo un altro particolare che il tecnico ha fatto subito realizzare al club. Le pettorine che si usano - di vari colori - nelle sedute di allenamento avranno tutte una scritta,
che è anche uno dei cori più gettonati dalla tifoseria: “Sarò con te... e tu non devi mollare”. Spalletti è rimasto colpito da queste parole e ha voluto che diventassero un mantra per il suo gruppo, un modo per sentire forte l’appartenenza con la società e con una piazza che per il calcio sa incendiarsi in un attimo. Luciano ha dato segnali chiari di voler vivere sino in fondo Napoli, gustare i pregi (e anche gli eccessi) di una città unica al mondo. Non a caso alla comodità dell’albergo attiguo al centro sportivo ha preferito un hotel in città, con una vista spettacolare sul Golfo.
In questi primi giorni si è limitato a scrutare i suoi ragazzi, a farci qualche chiacchiera fra una visita e un test. Nessun discorso particolare, per quello attende Dimaro e un gruppo più completo. Ma la telefonata al capitano Insigne per complimentarsi dopo la vittoria dell’Europeo è arrivata puntuale. La cura dei particolari. 3’01”
Ecco la lista dei convocati. Portieri: Baietti, Boffelli, Contini, Idasiak. Difensori: Costa, Koulibaly, Luperto, Malcuit, Manolas, Mario Rui, Rrahmani, Zanoli, Zedadka. Centrocampisti: Demme, Elmas, Folorunsho, Gaetano, Lobotka, Machach, Palmieri, Zielinski. Attaccanti: Ciciretti, Osimhen, Ounas, Petagna, Politano, Tutino