Messi nel Barça ad alta fedeltà Godiamocelo anche da rivali
Tutta una vita ad alta fedeltà: Messi si legherà al Barcellona per altri cinque anni. Difficile che Leo concluda la carriera in un’altra squadra: la sua striscia blaugrana, senza contare le giovanili, si allungherebbe a 22 stagioni, cifra mostruosa in assoluto. È un accordo tipico dei tempi della pandemia, come dimostra l’ingaggio dimezzato, che comunque resta fuori categoria come i sei Palloni d’oro vinti.
È lo stesso un piccolo segnale, un esempio di ciò che andrebbe fatto non soltanto con i top come Messi, ma con tutti gli addetti ai lavori, almeno finché non riusciremo a fare ripartire il sistema calcio a pieno organico e con il massimo del pubblico negli stadi.
Messi torna dal Sudamerica con la Coppa conquistata al Maracanà contro il Brasile, la prima vinta con la nazionale maggiore. Ha sconfitto un tabù con l’Argentina, va di slancio verso nuovi traguardi a Barcellona con la firma che lo legherà sino ai 39 anni. Guarda la coincidenza: in Spagna nel frattempo spuntano le intercettazioni del presidente Perez, che sparla di Cristiano Ronaldo ai tempi del Real Madrid. Non tutte le superstar resistono a oltranza nelle grandi che le strapagano, non tutti i legami sono così profondi.
Anche la Pulce di Rosario ha trascorso le sue profonde crisi con la squadra della sua vita, eppure adesso si prepara a prolungare l’accordo. È un impegno sulla fiducia sia per Leo sia per il club: pur in mezzo alle difficoltà, è evidente che Messi non si accontenta di un onorevole tramonto, di finire in una dorata dissolvenza in una zona do conforto. Non ci sarebbe stato niente di strano, invece sceglie di rimettersi subito alla prova in Europa. Godiamocelo tutti finché possiamo, compresi noi italiani freschi campioni continentali. Anche da avversario, Leo vale sempre il prezzo del biglietto.