La Gazzetta dello Sport

Quale numero per Olivier? Il francese ora ci pensa: dopo Inzaghi il 9 è un tabù, troppi cannonieri flop

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Con quella maglia dieci rossoneri hanno fallito. L’ex Chelsea ha il curriculum per spezzare il sortilegio

a prova del 9 è stata ampiamente superata: si contano già dieci esempi di centravant­i rossoneri che non hanno saputo raccoglier­e l’eredità di Filippo Inzaghi. Il nove non è un dettaglio: dopo che SuperPippo ha svestito la maglia, nessuno ha avvicinato i suoi numeri. I bomber che hanno indossato la casacca con quella cifra sulle spalle si sono trovati improvvisa­mente spuntati. Che fossero giovani o più esperti, italiani alla ribalta o stranieri di fama internazio­nale. Nemmeno messi tutti insieme fanno il carico di gol e di trofei sollevati da Inzaghi: 126 reti per dieci titoli, tra cui due scudetti e altrettant­e Champions. La dote complessiv­a degli eredi si ferma a 116 gol, una Supercoppa Italiana sollevata dal 9 Lapadula e 3 presenze in Champions di Pato da numero 9 (le altre erano state con la 7 indosso). Sarà Olivier Giroud a sfatare il tabù? Nessuno oggi vanta un curriculum come il suo: è attuale campione d’Europa con il Chelsea e campione del mondo in carica con la Francia. Quanto ai gol, sono 221 con i club e 46 con la nazionale. E per tentare di invertire la tendenza, ha già ricevuto la benedizion­e di Ibrahimovi­c.

LIl tentativo successivo è quello di affidarsi a un predestina­to: nell’estate 2017 il Milan cinese acquista André Silva per quasi 40 milioni. Quarantuno anche le gare giocate in rossonero, molti meno i gol: 10, ma con il merito di aver toccato la doppia cifra. Si è riscoperto goleador in Bundesliga, chiudendo l’ultimo campionato con 28 reti in 32 uscite. Ci riprova Higuain, il cannoniere a cui il Milan pensa di affidare la risalita nell’estate 2018: una garanzia sotto porta, come dimostrato in A con Napoli e Juventus. Conclude dopo sei mesi con 8 centri rossoneri in 22 presenze. Da un decennio non segnava così poco: 9 reti in 34 gare nella sua prima stagione madridista, quando era solo un ventenne di belle speranze. Alla riapertura del mercato prende il primo aereo per Londra. Uno dei migliori esempi recenti è quello di Piatek, eccezional­e all’esordio rossonero: 9 gol in 18 partite, a fine campionato porta Gattuso a un punto dalla Champions. Segna in tutto modi e Milano è pazza del suo Pistolero con la maglia numero 19. Nell’estate 2019 il polacco sfida le difese avversarie e la sorte. Sceglie la 9 e alla Gazzetta dice: «Non credo alla scaramanzi­a e a questa maledizion­e. Per me la 9 è la normalità, andrà tutto bene come con la 19. Sarò in grande forma, vedrete. La cosa non mi fa paura». Conto di gol dimezzato (4) nel secondo campionato milanista concluso a gennaio con la cessione all’Hertha Berlino. L’ultimo è stato Mario Mandzukic, un altro juventino che con i suoi colpi aveva contribuit­o ai successi bianconeri. Al Milan zero gol e tanti infortuni: 10 partite in campionato, una sola da titolare, e un’altra gara in Europa League. Giroud è avvertito.

Da Matri a Torres fino a Mandzukic che ha chiuso a 0 reti. Piatek spietato solo con la 19

Pato raccoglie la maglia con il 9 nell’estate del 2012: «L’ho sempre sognata e ora è libera» raccontava felice il Papero. Il rendimento gli sorride molto meno, specie in confronto alle prime stagioni rossonere: 4 partite in Serie A, zero gol. Lascerà Milano a gennaio per far ritorno in Brasile. Fa meglio Matri nel 20132014, che sale a quota 1: un gol in 19 presenze complessiv­e. Fernando Torres sembra avere carisma ed esperienza per cambiare rotta: arriva dopo aver sollevato la Coppa del Mondo e due volte quella d’Europa con la Spagna e dopo aver alzato al cielo Champions ed Europa League con Chelsea e Atletico Madrid. Con la nove rossonera è assalito dalla malinconia: a San Siro dura meno di sei mesi, dall’estate al dicembre 2014, quando festeggia il ritorno in Liga dopo dieci partite e un gol milanista in un pareggio contro l’Empoli. Tocca così a Mattia Destro, ingaggiato con la formula del prestito con diritto di riscatto, mai esercitato. Da gennaio a maggio segna 3 gol in 15 partite, troppo pochi per convincere la società all’acquisto definitivo. Rendimento che riesce a doppiare Luiz Adriano (36 partite, 6 gol) ma sempre un contributo modesto: dopo un anno e mezzo vola in Russia. Fino a Lapadula, eroe della B con il Pescara e giovane emergente su cui il Milan sceglie di puntare: è l’unico successore di Inzaghi ad aver sollevato un trofeo, la Supercoppa Italiana contro la Juventus, anche se sbaglierà il rigore seguito al pareggio ai supplement­ari. Chiude con 29 presenze e 8 reti. 4’12’’

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AGF Filippo Inzaghi Ha segnato 126 gol in 300 presenze con il Milan, vincendo 10 trofei tra cui due Champions
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LAPRESSE Fernando Torres Un gol in 10 presenze nel 2014-15
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Segna 10 gol in 41 gare nel 2017-18
GETTY IMAGES André Silva Segna 10 gol in 41 gare nel 2017-18
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LAPRESSE Krzysztof Piatek Veste il 9 nel 2019-20: 4 gol in 18 gare di A
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Un totale di 36 partite giocate con 6 gol
GETTY Luiz Adriano Un totale di 36 partite giocate con 6 gol
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Nel 2012-13 lascia la 7 per la 9: 4 gare in A, 0 gol
ANSA Alexandre Pato Nel 2012-13 lascia la 7 per la 9: 4 gare in A, 0 gol

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