La Gazzetta dello Sport

Ora un Europeo tira l’altro L’obiettivo è Italia 2028

Gravina rilancia: «Stiamo valutando la candidatur­a Ma se non investiamo presto non possiamo farcela»

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a ventata d’oro del trionfo nell’Europeo non è una cosa che si dimentica in poche ore. Ma Gabriele Gravina prova subito a rilanciare. E dopo aver enumerato le cifre dell’effetto azzurri, la stima dello 0,7 per cento in più sul pil italiano e i 36 milioni di ricavi in più per la Figc, ecco che il presidente federale torna a parlare della possibilit­à di candidarsi all’organizzaz­ione dell’Europeo 2028 o del Mondiale 2030. Più del primo che del secondo. La due parole esatte sono «stiamo valutando». Certo sul nostro parco stadi negli anni si sono sprecati punti di vista poco lusinghier­i (compresi quelli di Ceferin e Infantino), ma proprio per questo è necessaria comunque un’accelerazi­one sul tema: «Se non avviamo un percorso di investimen­to nelle infrastrut­ture non potremmo mai ambire all’organizzaz­ione di un grande evento. Stiamo avviando una serie di sinergie con l’Istituto per il Credito Sportivo e il Governo». Gravina, però, chiarisce che «non esiste l’idea che “non ho gli stadi, ma se mi dai l’evento li costruisco”. Non si lavora così». Per ora

LL’altro fronte

Prossima settimana decisiva per la percentual­e di capienza che sarà permessa ad agosto ket, vedi la combinazio­ne Spagna-Portogallo di cui si parla per il 2030. Per questo Gravina preferisce dire: «Giochiamo la prima partita, poi penseremo all’altra». Quindi, rotta verso il 2028, per strambare o meglio, allungare in direzione 2030 devono presentars­i condizioni che in questo momento non ci sono. Abbiamo di fatto tre stadi già pronti - Roma, Milano e l’Allianz Stadium di Torino - mentre per tutti gli altri sarebbe necessario lavorare a ristruttur­azioni significat­ive. Ci vogliono almeno 8 impianti (Germania 2024 si giocherà in 10 stadi, il più piccolo con 48mila posti) per poter ambire all’obiettivo. E il fatto è che non c’è tempo da perdere visto che si deciderà nella primavera del 2022. Per questo Gravina ha parlato di un tavolo con la sottosegre­taria allo sport, Valentina Vezzali.

E con la Vezzali e il ministro Speranza e il Cts è in corso anche un dialogo per quanto riguarda la percentual­e di capienza consentita per l’avvio della prossima stagione. La base di partenza è quella del 25 per cento già battezzato positivame­nte con le quattro partite dell’Europeo, ma la speranza è di arrivare al 40-50. La prossima settimana sarà decisiva. Per andare oltre il 25 è comunque necessario cambiare la regola sul distanziam­ento di un metro. La lega di serie A ha chiesto il 100 per cento con il green pass (stessa richiesta è venuta dal GP di Formula 1 di Monza), quelle di basket e di pallavolo il 50 nei Palazzetti. È probabile che nei prossimi giorni arrivino le prime risposte. Risposte che Gravina spera di poter dare anche sul fronte della riforma dei campionati, convinto che anche le sei esclusioni decise ieri dal consiglio federale (il Chievo e le 5 di C) confermino la necessità di un intervento per la sostenibil­ità del sistema. Se ne parlerà con tutte le componenti il 23 per provare a dare un’accelerazi­one decisiva nel consiglio federale del 27 luglio. L’Europeo è finito, ma non mancano altre partite da giocare.

● Ferrara e Vieri lo sommergono di compliment­i intervenen­do come testimonia­l alla presentazi­one del palinsesto di TimVision con tanta offerta calcistica. «Qualcuno era scettico, io no», dice Ciro. «Grande Nazionale, grande allenatore, è riuscito proprio a far cambiare mentalità», aggiunge Bobo. E a un certo punto ecco comparire Roberto Mancini con un saluto video pronunciat­o proprio poche ore dopo il trionfo di Wembley. «Ciao a tutti, veniamo da momenti fantastici, settimane indimentic­abili - dice il c.t. abbiamo fatto felici milioni di italiani, loro non ci hanno mai fatto mai mancare il loro sostegno in questo mese e li ringraziam­o per questo». La mattinata è in qualche modo un incrocio fra le emozioni e le vittorie azzurre e una lunga rincorsa verso l’inizio della stagione dei club. «Colgo anche l’occasione - aggiunge ancora Mancini - per salutare gli amici di TimVision, anche voi state affrontand­o sfide difficili come l’innovazion­e del sistema in Italia nel suo complesso, colgo di nuovo l’occasione per salutarvi e mandarvi un in bocca al lupo. E sappiate che il lavoro di squadra porta alla vittoria».

 ??  ?? Il brindisi Il presidente federale Gabriele Gravina con il c.t. Roberto Mancini brinda sull’aereo con l’equipaggio
nei radar c’è l’Europeo, il Mondiale è un’altra storia: la portata dell’impegno economico e organizzat­ivo è tale che non si può prescinder­e da una candidatur­a multinazio­nale, come dimostra l’edizione 2026 già assegnata a Canada, Usa e Messico.
Meglio il 2028 Non solo, ambire all’Europeo senza volare troppo alto potrebbe per esempio evitare la concorrenz­a di altri tic
Il brindisi Il presidente federale Gabriele Gravina con il c.t. Roberto Mancini brinda sull’aereo con l’equipaggio nei radar c’è l’Europeo, il Mondiale è un’altra storia: la portata dell’impegno economico e organizzat­ivo è tale che non si può prescinder­e da una candidatur­a multinazio­nale, come dimostra l’edizione 2026 già assegnata a Canada, Usa e Messico. Meglio il 2028 Non solo, ambire all’Europeo senza volare troppo alto potrebbe per esempio evitare la concorrenz­a di altri tic

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