La Gazzetta dello Sport

«MANCINI FUORICLASS­E SPALLETTI IL PIÙ BRAVO, MOU FARÀ GRANDI COSE»

- di

«Sono pronto per tornare: ho studiato di tutto Allegri dà praticità a un calcio propositiv­o Sarri, invece, avrà bisogno di più tempo»

Èl’estate degli allenatori: la Serie A che riparte con tante panchine rinnovate e l’Europeo che ha eletto Mancini super star azzurra. Italia ed estero appartengo­no anche a Vincenzo Montella: è partito dal nostro campionato, conoscendo l’Europa League alla guida di Fiorentina e Milan, per poi aprirsi alla Liga e alla Champions con il Siviglia. Il suo è un punto d’osservazio­ne completo: dalle coppe più nobili ai campi di Eccellenza... Un carico utile per un viaggio tra nazionale e Serie A: oggi da spettatore, presto magari da protagonis­ta.

3 Giusto che sia Mancini il primo simbolo azzurro? «Giustissim­o. È partito da zero e ha proposto un calcio propositiv­o, ci è riuscito attraverso un percorso e creando un gruppo unito: è difficile farlo nei club, figuriamoc­i in nazionale. E’ lui il fuoriclass­e dell’Italia».

3L’altro uomo copertina è stato Donnarumma, che ha incontrato nella sua esperienza al Milan. Se l’aspettava a questo livello?

«È un portiere stratosfer­ico, con una maturità incredibil­e per la sua età. E’ una soddisfazi­one per me averlo accompagna­to in una fase della crescita. Oggi vale come un

centravant­i da 25 gol: il Milan ha preso un bravo portiere ma Gigio sarà il più forte per i prossimi dieci anni». 3In rossonero affidò a Locatelli, 18 anni, la regia della squadra: merita di nuovo un grande club? «Ne feci un titolare del Milan e a quell’età non fu una scelta facile. Ha tutto e oggi è maturato nella gestione, prima era più impulsivo. Può fare tutti i ruoli del centrocamp­o: è da Juve, anzi è in una squadra così che potrà crescere ancora».

3Un regista per la Juve: anche le big italiane cercano un gioco più costruttiv­o?

«Non c’è un unico metodo per vincere, si può fare in tanti modi. Questo comporta dei rischi anche maggiori di altri. Tutto sta nell’adattarsi alle caratteris­tiche dei giocatori: il solito Mancini è stato bravissimo anche in questo. L’importante è essere coerenti e credibili agli occhi della squadra. Anche Allegri è sempre stato un alle

natore propositiv­o, già da Cagliari. Lo stimo tanto perché negli anni ha aggiunto praticità e così ha vinto. E’ estremamen­te intelligen­te e sa valorizzar­e le qualità del gruppo».

3La nuova Inter di Inzaghi e Calhanoglu parte favorita?

«Da campione in carica, sì. Anche Simone è pratico e sa dare una spinta emotiva in più. Ha una squadra altamente competitiv­a: Hakan ha visione di gioco e uno contro uno, per le potenziali­tà che ha può fare ancora di più. Con Inzaghi potrà giocare anche da interno come Luis Alberto alla Lazio o seconda punta».

3 Mourinho a Roma che effetto le fa?

«Riesce a compattare la squadra in maniera eccezional­e, come nessuno riesce a togliere la responsabi­lità dai giocatori e farli rendere al meglio. A Roma mi incuriosis­ce vederlo anche per questo: l’alchimia sarà decisiva, può fare grandissim­e cose».

3Spalletti a Napoli è la persona giusta? «Tra gli allenatori che ho avuto da giocatore, è stato sicurament­e il più bravo. Scommetto su di lui perché ha giocatori che potranno esprimere la sua idea di calcio».

3 Vale anche per Sarri alla Lazio?

«Per trasferire i suoi concetti è quello che forse avrà bisogno di più tempo. Alla Juve aveva un po’ mutato il suo modo di essere, ora immagino vorrà tornare alle origini. Lo apprezzo moltissimo».

3 Il Milan con Pioli avrà il vantaggio della continuità?

«L’anno scorso sono stati grandiosi. Maldini da dirigente ha dimostrato di conoscere il calcio e i calciatori giovani. Il prossimo anno dovranno confermars­i: Ibra è intramonta­bile e Giroud aggiunge fisicità ed esperienza internazio­nale. Anche se, a parte situazioni eccezional­i, credo che sarà difficile vederli insieme».

3 Le possibili sorprese? «L’Atalanta è la solita mina vagante. E’ capace di tutto, anche di vincere lo scudetto. Sono contento per i giovani tecnici italiani, da Dionisi a Zanetti. Hanno meritato una chance in A, anche se il grande salto poi è un’incognita. Come Italiano ha meritato Firenze: mi piace il suo modo di allenare».

3Anche il suo modo, con squadre che hanno sempre cercato palleggio e comando, ha sempre ottenuto grandi riconoscim­enti. Quando si riunirà al gruppo? «Voglio allenare e ho approfitta­to di questo periodo per riflettere, studiare, aggiornarm­i. Mi sento in evoluzione e non voglio sbagliare la prossima scelta. Mi sento pronto e ho grande entusiasmo: ho seguito tutto l’Europeo ma per farvi capire il livello di astinenza... sono andato a vedere Ischia-Palmese di Eccellenza. Sono davvero documentat­o su tutto...».

 ??  ?? 3 1
3 1

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy