Un calcio ai Giochi
Poche stelle, solo sei dalla A E il Liverpool non libera Salah Il rossonero Kessie guida il gruppo dall’Italia. I big sono ancora meno rispetto al passato: i club non vogliono sovraccaricare i giocatori
l calcio alle Olimpiadi fa sempre un po’ la figura dell’intruso della Settimana Enigmistica. Tra un Usain Bolt e una Federica Pellegrini, un Edwin Moses e una Nadia Comaneci, è storicamente difficile collocare le stelle del calcio. Vero, in passato ci sono stati Messi, Neymar, Ronaldinho, Xavi, Eto’o, Romario, Klinsmann, persino Puskas tornando agli anni 50. Ma con un calendario sempre più fitto e il fascino dei Cinque Cerchi che sembra essere svanito per gli dei del pallone - ancora più in questo periodo tra pandemia ed Europei posticipati - alle Olimpiadi giapponesi saranno ben pochi i big presenti. La Serie A offrirà solamente 6 giocatori: i milanisti Franck Kessie, presente come fuori quota con la Costa d’Avorio, e Pierre Kalulu, convocato dalla Francia, il doriano Maya Yoshida, capitano del Giappone, che schiererà anche Takehiro Tomiyasu, nel 2020-21 al Bologna,
Ie altri due ivoriani, Christiane Kouame della Fiorentina e Wilfried Singo del Torino. Ci sono poi due giocatori che hanno disputato l’ultima stagione in B: il romeno Marius Marin col Pisa e l’honduregno Rigoberto Rivas con la Reggina. Infine, Adolfo Gaich, visto a Benevento nell’ultimo campionato, ora al Cska Mosca.
Dal 1984 è stata data via libera ai professionisti, 8 anni dopo è stato introdotto il limite d’età - 23 anni -, con l’aggiunta, da Atlanta ‘96, di tre fuori quota. Da qui la presenza delle suddette superstar. Quest’anno i personaggi copertina che scenderanno in campo in Giappone saranno ancora di meno rispetto alle ultime edizioni. Molti sono stati infatti stoppati dai club d’appartenenza. Un nome su tutti: Mo Salah, che sarebbe stato di gran lunga il miglior giocatore del torneo, al quale il Liverpool non ha dato il permesso di rispondere alla convocazione dell’Egitto. Stessa sorte dell’attaccante dei Reds è toccata ai francesi Eduardo Camavinga (Rennes), William Saliba (Arsenal), Malang Sarr (Chelsea), Amine Gouiri (Nizza) e Maxence Caqueret (Lione). Il Sudafrica ha dovuto rinunciare a Kgoagelo Chauke (Southampton), Khanya Leshabela (Leicester) e Percy Tau (Brighton), con i club di Premier che hanno detto no. Il c.t. romeno Mircea Lucescu è andato su tutte le furie per il rifiuto dei Glasgow Rangers di liberare Ian Hagi. Stesso discorso per Dragos Nedelcu, bloccato dal Fortuna Dusseldorf. Il sudcoreano Heung-min Son aveva invece avuto l’ok dal Tottenham ma è stata la stessa nazionale asiatica a non convocarlo per non sovraccaricarlo in vista della prossima stagione, coi Mondiali a dicembre 2022. Il Brasile dovrà fare a meno di Gerson (Marsiglia) e Pedro (Flamengo).
In extremis i verdeoro hanno però avuto il via libera dallo Zenit San Pietroburgo per Malcom. Arriverà nel ritiro brasiliano di Belgrado dopo aver giocato la finale di Supercoppa di Russia contro il Lokomotiv Mosca, e prenderà il posto di Douglas Augusto del Paok Salonicco, fermato da uno stiramento. Ci saranno anche Dani Alves, il 38enne ex Juve, Bruno Guimaraes del Lione e Richarlison (Everton). Il Real Madrid ha liberato il giapponese Takefusa Kubo, nell’ultima stagione in prestito al Getafe. I due fuori quota messicani sono Diego Lainez del Real Betis e Gerardo Arteaga del Genk. Ok del Manchester United ad Amad Diallo ed Eric Bailly per partecipare ai Giochi con la Costa d’Avorio. La Spagna fa storia a parte: a Tokyo ci saranno infatti ben sei giocatori reduci dall’Europeo: Pedri, Eric Garcia, Dani Olmo, Unai Simon, Mikel Oyarzabal e Pau Torres. Assieme a loro, tre giocatori della Liga: Mikel Merino della Real Sociedad e la coppia del Real Madrid formata da Dani Ceballos e Marco Asensio, ovvero i tre fuori quota. 2’50”