Chamizo, la Ferrari e le ragazze del volley Caccia al podio più alto
Nella lotta l’azzurro è pronto ad andare oltre il bronzo di Rio. Vanessa da urlo nel corpo libero
Alla ricerca dell’oro perduto. Di questi tempi più prezioso perfino della famosa arca dell’alleanza di Indiana Jones. Perché il numero di ori, al contrario del numero complessivo delle medaglie, determina il piazzamento nella “classifica” per nazioni. Puoi avere vinto tanto (o tantissimo) come l’Italia oggi, ma con pochi ori rischi di uscire dai primi 10 del medagliere.
Toccando legno Vediamo di capire dove l’azzurro quindi può rimpinguare la prima casella, quella più preziosa da qui alla fine. Esercizio difficilissimo sempre, ancora di più in questa Olimpiade in era Covid. A maggiore ragione per un popolo di sportivi e tifosi latini, quindi inevitabilmente (e sensibilmente) superstiziosi. Quindi armiamoci e partiamo. Nella mano destra una testa d’aglio, nella sinistra un ferro di cavallo e con la punta del naso “tocchiamo legno” (come dicono gli anglosassoni). Iniziamo dagli sport di combattimento: Irma Testa che sabato sale sul ring per la semifinale con la campionessa del mondo filippina Petecio. Match tosto, ma Irma Butterfly può fare una doppia impresa, visto che la medaglia in tasca l’ha già e ha sfatato un tabù per la boxe di casa nostra. Luigi Busà debuttante ai Giochi come la sua specialità (karate, nato su un’isola del Giappone) e Frank Chamizo (lotta) che a Rio era stato bronzo: entrambi sono al
vertice del ranking mondiale.
Che mira Jessica Rossi e Mauro De Filippis nella gara del mixed team (trap) si sono aggiudicati la vittoria nell’ultima prova di Coppa del Mondo prima dei Giochi di Tokyo. Successo freschissimo e benaugurante per la gara olimpica. Hanno esperienza e numeri per il bis qui. E in tema di quotazioni in crescita come non ricordare Vanessa Ferrari. Monumento vivente della ginnastica italiana. Alla ricerca di una medaglia che la consacri per sempre a livello planetario. Ha strappato il pass olimpico con orgoglio e grinta. Nelle qualificazioni del corpo libero un paio di giorni fa ha ottenuto il punteggio più alto di tutte. La Leonessa nata a Orzinuovi è pronta a graffiare ancora una volta nella sua luminosa carriera, in attesa di capire se si troverà di fronte l’americana Simone Biles, appena ritiratasi dalla prova a squadre e dal concorso completo.
Finora non ha mai superato neppure lo scoglio dei quarti di finale in cinque Olimpiadi disputate dal 2000 al 2016, eppure da un paio di anni la Nazionale di pallavolo femminile viene additata come possibile candidata per il podio olimpico più alto. Non fosse altro per quello che ha fatto al Mondiale del 2018 (argento), guarda caso a pochi chilometri dalla Ariake Arena (la finale si giocò a Yokohama), ma anche perché la squadra di Davide Mazzanti può contare sulla carismatica Paola Egonu, la migliore giocatrice al mondo, che nelle ultime due stagioni (con il club) ha vinto tutte le manifestazioni a cui ha partecipato. E l’inizio in questo torneo olimpico non è stato da meno contro Russia e Turchia. Lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò ha indicato questa Italia come possibile sorpresa dorata. L’Italia quindi ha ancora ottime carte da calare sul tavolo di Tokyo da qui all’8 agosto, giorno della chiusura. Non resta che tifare con cornetto rosso a portata di mano...
Boxe
La Testa, già sicura della medaglia, sabato cerca l’impresa nella semifinale
Karate
Busà, al vertice del ranking mondiale, punta in alto nella disciplina al debutto olimpico