La Gazzetta dello Sport

Irma Testa

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floats like a butterfly and stings like a bee, “vola come una farfalla e punge come un’ape”. L’autore Muhammad Ali non si offenda: per quanto banale possa apparire, è proprio ciò che l’azzurra fa in quel gioiello che è la Kokugikan Arena, casa del sumo, contro la canadese Caroline Veyre. Un sinistro qua, un destro là, tanti colpi schivati e una serie di balletti in punta di piedi che mandano in confusione l’avversaria. C’è un modo migliore per entrare nella storia? La 23enne campana, nei quarti del torneo dei pesi piuma (57 kg), vince con verdetto unanime e con squilli di tromba. E, udite udite, vola in semifinale. Almeno il bronzo è quindi garantito: nella boxe a cinque cerchi si assegnano due terzi posti. Sabato, alle 6.39 italiane, affronterà l’iridata in carica della categoria, la filippina Nesthy Petecio, che ha nettamente sconfitto la colombiana

Ondina Valla

Prima donna azzurra a vincere un oro olimpico, negli 80 hs a Berlino 1936. È morta nel 2006

come ci si sente dopo una vittoria così?

«La medaglia è certa ed è una gran bella soddisfazi­one. Per me e per tutti quelli che mi hanno accompagna­ta fino a questo risultato».

3Riesce

a rivivere il match? «Ho combattuto bene nei primi due round, tanto da meritare cinque 10-9 in entrambi. Un po’ meno nel terzo, con due giudici a favore della mia rivale, forse per via di un po’ di stanchezza».

3La

Veyre è partita all’attacco, avrebbe voluto sorprender­la: in realtà lei, dall’alto di una classe superiore, l’ha dominata.

«In generale le avversarie frenetiche mi piacciono, perché se riesco a controllar­le, poi tendono a innervosir­si e a diventare più prevedibil­i. È successo così anche stavolta».

3Qual

è stato il motivo dominante del match?

«La mia voglia di vincere: già dopo il primo round, che avevo capito di aver disputato piuttosto bene, ho chiesto all’angolo che cosa avrei dovuto fare per assicurarm­i il successo…».

3E

la chiave tecnica? «Sarebbe meglio domandarlo al mio maestro: io ho solo eseguito quel che lui mi ha suggerito. Ovvero

Irene Camber

Triestina, oggi 95 anni, oro nel fioretto a Helsinki 1952, prima azzurra sul podio nella scherma 174 cm

Contro la Veyre ho combattuto molto bene nei primi due round poi è emersa un po’ di stanchezza

La Petecio è una rivale tosta. A questo punto del torneo il livello dei match è altissimo

Novella Calligaris Padovana, 66 anni, argento nei 400 stile libero a Monaco 1972: prima donna sul podio nel nuoto

Antonella Bellutti Bolzanina, 52 anni, primo oro nel ciclismo (inseguimen­to individual­e ad Atlanta 1996)

Emanuela Pierantozz­i Bolognese, 52 anni, argento nei 66 kg a Barcellona 1992: prima judoka a medaglia

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