La Gazzetta dello Sport

Un oro dopo 5 giorni solo altre sei volte E ci sono pure due zero

A Tokyo 1964 dal nulla siamo arrivati a 10 titoli I “primi” più famosi? Consolini 1948 e Trillini 1992

- di Davide Romani

Dal fioretto a squadre uomini (Pignotti, Gaudini, Pessina, Guaragna, Puliti, Chiavacci) ad Amsterdam 1928 all’acuto di Vito Dell’Aquila nel taekwondo 58 kg ai Giochi di Tokyo 2020. Nella storia azzurra delle Olimpiadi, in 7 edizioni l’Italia ha iniziato con un solo oro nei primi 5 giorni di gara. Addirittur­a in altre due occasioni - Tokyo 1964 e Messico 1968 - il pallottoli­ere era fermo a 0. Questo dato deve essere letto positivame­nte dagli azzurri impegnati in Giappone. Perché nella prima edizione giapponese dei Giochi, a una partenza lenta, ha fatto seguito una decisa accelerazi­one che portò l’Italia a conquistar­e 10 ori. Dopo Amsterdam è arrivata Londra 1948 a far segnare la partenza lenta del contingent­e italiano. In quell’edizione il primo oro fu conquistat­o da Adolfo Consolini nel lancio del disco. Quattro anni dopo a Helsinki toccò ancora all’atletica vincere il primo oro nei primi cinque giorni con Pino Dordoni nella 50 km di marcia.

Tesoretto Da sempre nei primi giorni, anche nelle edizioni meno ricche, le discipline protagonis­te sono il tiro e la scherma. A Montreal 1976 - peggior spedizione della storia per numero di vittorie insieme a Londra 1908 (2) - e Barcellona 1992 è toccato al fioretto rompere il ghiaccio con gli ori. In Canada toccò al veneziano Fabio Dal Zotto nella prova individual­e, mentre ai Giochi spagnoli arrivò il successo di Giovanna Trillini. A Monaco 1972 è stato il turno di Angelo Scalzone nel trap.

Roma 1960 Se in 9 edizioni i primi 5 giorni sono stati segnati da pochi successi, a Los Angeles 1984 (Olimpiadi segnate dal boicottagg­io dei Paesi dell’Est) e Roma 1960 l’avvio è stato esaltante con 5 ori in 5 giorni. Quella italiana è stata un’edizione esaltante soprattutt­o per il ciclismo, perché le prime cinque volte in cui venne suonato l’inno di Mameli furono tutte per gli azzurri del ciclismo: Gaiardoni nell’inseguimen­to e nello sprint, Beghetto-Bianchetto nel tandem, l’inseguimen­to a squadre (Arienti, Testa, Vallotto, Vigna) e la 100 km su strada con Bailetti, Cogliati, Fornoni e Trapè. Nel recente passato, a Rio 2016, gli ori sono stati 3 nei primi 5 giorni: il fioretto individual­e maschile con Daniele Garozzo, Fabio Basile nel judo e Niccolò Campriani nella carabina 10 metri aria compressa, poi bissato dal successo nella carabina 50 metri tre posizioni.

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