Nel 3-4-2-1 è perfetto Uomo-jolly pure nel 3-4-3
Èl’uomo a cui si chiederà di dare una scossa dalla trequarti in avanti. Da lui ci si aspetta velocità, potenza e fantasia. Marko Pjaca somiglia all’innesto giusto nel progetto giusto. Le sue caratteristiche si sposano con il calcio di Ivan Juric: è forte nell’uno contro uno, ha una spiccata fisicità, è dotato di una qualità tecnica certamente di livello medio-alto. Il Toro poi può diventare il luogo ideale per lui, il club nel quale rilanciarsi dopo le ultime due stagioni vissute in prestito tra l’Anderlecht e il Genoa, seguite al periodo più difficile della sua carriera, tra il 2017 e il 2019, quando è stato perseguitato dagli infortuni. Acqua passata: ora Pjaca sta benissimo, e lo dimostrano le 38 partite giocate nell’ultima stagione al Grifone. C’è poi un aspetto da non sottovalutare. Arriva al Toro con motivazioni a mille e un grande obiettivo: riconquistare la nazionale croata per puntare al Mondiale.
Trequartista Ivan Juric, inizialmente, lo inserirà nel suo 3-4-2-1 come trequartista sulla zona di centrosinistra. Pjaca si posizionerà in quella zona di raccordo tra il centrocampo e l’attacco, che nel calcio del tecnico croato si può considerare la linea del fronte: è qui che si decide non tutto, ma tanto. Pjaca ha però nelle corde una universalità e un’adattabilità che rappresenteranno una ricchezza. Partendo da questa idea, Juric lo considera un autentico jolly offensivo: perché ha le conoscenze giuste per giocare come trequartista sul centrodestra, può rivestire anche il ruolo dell’attaccante centrale o, nel caso si volesse passare a un sistema a due punte, anche quello di seconda punta. Un vecchio pallino di Juric riporta al 3-4-3: è con questo assetto che è cominciata la sua carriera, fu anche oggetto della sua tesi a Coverciano. Adesso Pjaca gli darebbe l’opportunità di rispolverarlo, perché come esterno di sinistra sa come si fa.