La Gazzetta dello Sport

OCCHIO A QUESTI

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na medaglia è bella. Lo è ancora di più quando non ti aspetti di vincerla. O comunque quando non se l’aspettano gli altri. E allora benvenuta Italia delle sorprese, degli outsider o anche di quelli a cui a un certo punto il pronostico ha voltato le spalle e che invece si sono incredibil­mente presentati all’appuntamen­to sul podio. Benvenuto dunque a Gregorio Paltrinier­i. È entrato in finale sugli 800 stile libero da ottavo. E tutti a dire: mannaggia, la mononucleo­si, peccato, però era impossibil­e, dai fare tutte e tre le gare, ha esagerato, qui, là, su, giù. Più o meno un de profundis. E invece ecco Greg: dato per spacciato risorge, ritorna, e ci fa dire: ma come diamine hai fatto?

Quella di Paltrinier­i è una storia a parte. In fondo lui è uscito dalla copertina soltanto per poco. C’è invece chi quella copertina non l’aveva vista neanche con il binocolo. Per dire, chi è che si aspettava la medaglia di bronzo del sollevator­e di pesi Mirko Zanni e della sua Silvia, una cintura, sì proprio lei, portafortu­na imbattibil­e della sua carriera? E della sua collega Giorgia Bordignon “chi la dura la vince” che ha preso la medaglia d’argento e che con la sua traversata del deserto è il simbolo di uno sport in cui finalmente si è fatta un po’ di pulizia?

E che dite del bronzo di Maria Centracchi­o, judoka che esce fuori dal Budokan dove aspettavam­o Fabio Basile e soprattutt­o Manuel Lombardo, e ci conquista con le sue dediche: al fidanzato, alla famiglia, ma anche al suo Molise, alle donne «perché non siamo il sesso debole e sappiamo difenderci»? Loro sul podio ci sono saliti, ma in fondo rappresent­ano più degli altri chi invece non ce l’ha fatta, la “pancia” della squadra olimpica azzurra, o più sempliceme­nte chi è andato all’Olimpiade, magari si è migliorato, è finito quarto, quinto, sesto come è successo a Davide Ruiu. Lui è un grande amico di Mirko Zanni e lo ha accompagna­to

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