IL FIORETTO
SI RIPRENDE IL PODIO MA IL K.O. CON LA FRANCIA BRUCIA
La veterana Errigo si perde in semifinale, l’Italia avanti 11 stoccate si fa rimontare e manca la finale. Poi la riscossa con gli Stati Uniti
cui il team maschile di fioretto (in testa Daniele Garozzo, fidanzato della Volpi) ha preso per mano le colleghe, trasformandosi in mental coach, urlando stoccata dopo stoccata cosa andava fatto e rassicurandole nei (rari) momenti di nebbia. Supporto decisivo, riconosciuto dalle stesse atlete, che ha permesso alle azzurre di tirare tranquille, annichilendo gli Stati Uniti dell’oro individuale Kiefer. Ecco, un’Italia da dottor Jekyll e mister Hyde è la cartolina in arrivo dalla pedana giapponese. Squadra talentuosa, ma fragile. Frenata nella corsa all’oro da questa contraddizione. nei muscoli per il trionfo, le nostre fiorettiste non hanno avuto (quasi) dubbi: «Il bronzo non è un oro perso. La sfida più difficile è stata accettare di non essere andate in finale, scacciando l’incubo della sconfitta con la Francia», ha spiegato Alice Volpi. E di materiale per sonni agitati il match contro le transalpine ne aveva fornito a iosa. Le azzurre si sono letteralmente consunte come una candela, mentre le avversarie ringhiavano ed esultavano, braccando la preda ferita. Non c’è stata reazione, il buio (mentale) si è impadronito di Alice, Arianna e Martina (la meno colpevole), fino al crollo della Errigo (era quella giusta da schierare in chiusura?): infilzata a ripetizione senza pietà dalla Thibus, scesa in pedana sotto di 3 punti e poi capace di chiudere 45-43, consegnando alle tv lo sguardo marmoreo delle azzurre. La finale (e il possibile oro) bella che andata. E nel peggiore dei modi. Solo qualche minuto prima, nulla lasciava presagire la disfatta. Italia avanti di 11 e sempre vincente negli assalti. Poi all’improvviso il baratro. Anzi, non proprio all’improvviso: le crepe di una squadra poco granitica erano già emerse con l’Ungheria. Copione simile, unica differenza il valore delle avversarie: ben più modesto. Ma nonostante il netto vantaggio, e magiare quasi rassegnate, ecco il blackout con le rivali risalite a -7. Era però bastato rimettersi a un livello decente per respingere l’abbozzo di rimonta, centrando la semifinale con un eloquente 45-32. Sembrava tutto risolto. Sembrava…
Nata a Venezia il 18 maggio 1996 Club: Fiamme Oro. Debuttante ai Giochi, è figlia del c.t. del fioretto Andrea Cipressa, oro olimpico a Los Angeles ‘84 e 3 volte iridato nel fioretto a squadre
Nata Monza il 6 giugno 1988 Club: Carabinieri. Iridata individuale 2013 e 2014
(e 6 volte d’oro a squadre), a Londra 2012 ha vinto l’argento individuale e l’oro a squadre.