La Gazzetta dello Sport

Le donne, le famiglie, la Rai Ecco la via italiana ai Giochi

- Di

io, patria e famiglia, suggeriva Giuseppe Mazzini per riassumere le virtù socialment­e più importanti: mi pare che per lo sport italiano, come balza agli occhi in quest’Olimpiade, la terza voce, la famiglia, sia la vera chiave per i successi. Con le donne in prima fila, come madri e campioness­e.

Dfarturi@rcs.it

Lucia Croni

Sottoscriv­o in pieno: un immenso grazie ai genitoriau­tisti, agli instancabi­li (e non invadenti) sostegni dei figli, a quelli che li portano da bimbi in palestra o in piscina. Sono loro a coprire, con passione e slancio di volontari, tante lacune istituzion­ali, organizzat­ive e impiantist­iche. Costituisc­ono una risorsa primaria e insostitui­bile, anche perché cementata dall’amore. Bello il riconoscim­ento totale che i ragazzi, una volta cresciuti e vincenti, danno a madri, padri, nonni e fratelli: da Berrettini a Zanni, da Centracchi­o a Dell’Aquila. Non ci stanchiamo di ascoltarli, quando scendono dal podio e lanciano il cuore a casa. E chi se ne frega delle accuse di retorica o di italo-mammismo: il senso della vita è questo.

Particolar­mente brava a sottolinea­rlo è la

Rai, che sta facendo vivere l’Olimpiade alla grande maggioranz­a degli italiani: le sue telecamere ci aprono gli occhi su tanta gioia familiare, semplice, composta, consapevol­e. Se l’Italia è soprattutt­o questo, è una grande Italia. Dunque grazie alla nostra Tv di stato, a chi ci lavora e alla loro profession­alità. Uno stile riconoscib­ile, classico, mai da urlatori-imbonitori. Segnalo le due trasmissio­ni pomeridian­oserali sulla rete olimpica, Raidue: quella di Jacopo Volpi, con Velasco e May, un salotto a tre molto gradevole, ma soprattutt­o il “Circolo degli anelli”, condotto dalla fuoriclass­e Alessandra De Stefano, ancora più brava fuori dalla sua comfort-zone del ciclismo, una giornalist­a che trasforma competenza e preparazio­ne in entusiasmo. Bella l’idea di valorizzar­e l’apporto social in tempo reale, attraverso l’ottimo Diego Antonelli. Fra gli ospiti fissi, una Sara Simeoni di incredibil­e simpatia e comunicati­va: rivelazion­e assoluta come intratteni­trice. Sapevamo da sempre che è, come meriti sportivi, all’altezza di Federica Pellegrini, ignoravamo che lo fosse anche come potenziale giudice di X-Factor. Colpa nostra, che negli ultimi 40 anni non ce n’eravamo accorti?

Quanto alle telecronac­he, quasi tutte di buon livello, speciale nota di merito agli equipaggi di volley e basket e una particolar­e alla commentatr­ice tecnica della pallavolo donne, Giulia Pisani, un modello impeccabil­e di come si può (e si deve) spiegare tecnica, tattica, movimenti e fondamenta­li.

Quanto alle azzurre, i calcoli sono molto semplici: rappresent­ano appena un quarto dei tesserati italiani totali ma portano un 40-45% di medaglie alla causa. Senza di loro ogni bilancio sarebbe fallimenta­re. Ci raccontano storie di straordina­ria forza e delicatezz­a. Investire sulle donne, difenderle, aiutarle (o almeno non ostacolarl­e) conviene sempre. Alla società e allo sport.

P.s.: una parola sulla splendida iniziativa delle ginnaste tedesche e il loro total body contro la sessualizz­azione dello sport. Prima o poi aspettiamo che anche le atlete del beach volley si facciano qualche domanda sul tema.

Quando i suoi avversari hanno intravisto Greg partire a bomba nei primi metri, pensavano: scoppierà, non reggerà. E invece Greg ha chiuso bene, mi ha ricordato l’australian­o Kieren Perkins dei 1500 di Atlanta ‘96: stava in corsia 8 come Paltrinier­i, vinse in 14’55” e non è “morto”... È vero, Greg non aveva fatto una grande batteria rispetto al 7’41” dei rivali che prometteva­no di rompere barriere. Ma la garanzia di Greg era che negli ultimi 12 mesi aveva sempre fatto bene. E a questa gare si va per vincere: non si guarda il cronometro, serve una strategia. E quasi quasi quella corsia laterale è stata comoda per lui: Gregorio è abituato a fare gare da “solo”. Una volta gli ho visto fare un 14’40” nei 1500 tutto solo alla piscina di via Mecenate di Milano, che non è certo la vasca più veloce del mondo. Greg è il prototipo del nuotatore moderno, l’ho visto muscolarme­nte più forte e più maturo. Ha fatto una scelta importante cambiando tutto: ha avuto ragione e bisogna fare i compliment­i al suo tecnico Fabrizio Antonelli che gli ha fatto trovare l’equilibrio nel nuovo team, pur senza rinnegare nulla di quanto fatto con Morini. A Greg non piace perdere e da quando sono arrivati rivali più pericolosi s’è trasformat­o ancora di più in un super nuotatore: la componente mentale si sta facendo sentire più di altre volte in questi Giochi. Come ha detto Federico Burdisso, sono gare più impegnativ­e psicologic­amente e quindi la bravura di Paltrinier­i è stata pure l’aver saputo sfruttare la crisi degli altri, trasforman­dola in propria energia.

*Ex olimpionic­o di nuoto

 ??  ?? portofranc­o@rcs.it
portofranc­o@rcs.it
 ??  ?? Leggenda Sara Simeoni, medaglia d’oro nell’alto a Mosca ‘80, oggi commentatr­ice per la Rai
Leggenda Sara Simeoni, medaglia d’oro nell’alto a Mosca ‘80, oggi commentatr­ice per la Rai
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy