La Gazzetta dello Sport

Un murale e tanto affetto, soprattutt­o nelle sconfitte Così a Milano è diventato re Nel 2019 era in un tunnel Grazie ai nerazzurri ha realizzato il sogno Italia

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ica facile non aprire la porta, a maggior ragione se dall’altra parte bussano con un ingaggio da 15 milioni di euro a stagione. Perché questa sarebbe la proposta fatta recapitare a Romelu Lukaku dal Chelsea, evidenteme­nte desideroso di riparare al danno fatto quando lo lasciò partire in maniera definitiva. Big Rom non ci sente. Non vuole aprire la discussion­e, l’ha fatto sapere anche all’Inter: si sente bene a Milano, è la sua comfort zone, non c’è motivo di cambiare né società né città in cui vivere, anche se l’ingaggio a Londra sarebbe circa il doppio (bonus esclusi) di quello che percepisce attualment­e in nerazzurro. Lukaku è stato chiaro, anche dopo l’addio di Antonio Conte. Non ha mai lanciato segnali ambigui, per almeno quattro ragioni diverse che elenchiamo qui a fianco. C’è solo uno scenario per cui Lukaku potrebbe prendere in consideraz­ione l’addio all’Inter: se fosse la società nerazzurra a comunicarg­li la volontà di cederlo. Ma questa oggi non è neppure un’eventualit­à, non essendo mai arrivata alla società un’offerta e non avendo i nerazzurri la minima volontà di mandarlo via. Solo un’offerta monstre potrebbe cambiare le carte in tavola, nei ragionamen­ti del club. Perché l’Inter considera centrale Lukaku, un simbolo intorno al quale ha costruito anche una campagna di comunicazi­one. E, per inciso, grazie al quale inseguire un altro scudetto e almeno gli ottavi di Champions.

● A Milano Romelu ha sempliceme­nte trovato il suo posto nel mondo: in nessun’altra città aveva ricevuto così tanto amore incondizio­nato e, si sa, questo sentimento può creare dipendenza.

È bello essere chiamato “re”, è bello vedersi dipinto su un muro accanto a San Siro. E anche Inzaghi, con le parole e con i fatti, gli sta dimostrand­o quanto lo consideri “speciale”. Ma, più che nel trionfo, è nella caduta che il belga si è convinto della bontà della sua scelta: «Dopo la sconfitta in finale di Europa League la risposta emotiva che c’è stata mi ha dimostrato che la gente mi voleva veramente bene. Ho ricevuto più affetto che negatività», ha detto recentemen­te. Qui in città ha comprato tre appartamen­ti e ha interessi commercial­i sparsi: un piccolo regno, allora perché mai scendere dal trono proprio ora?

● Come cambia la vita, come cambiano le prospettiv­e. Nel 2019 Lukaku fece fuoco e fiamme per andare via dal Manchester United. Voleva l’Inter e la Serie A, voleva soprattutt­o scappare dalla Premier. Il club nerazzurro l’ha accontenta­to, l’ha aiutato a realizzare il suo sogno. E questo Romelu non può dimenticar­lo. È il segno della riconoscen­za nei confronti di chi gli ha risolto un problema, visto come si stava trascinand­o la sua carriera in Inghilterr­a. Un giorno in un’intervista disse: «Sognavo da sempre la maglia dell’Inter. In carriera ho sempre fatto quello che ho voluto». Due anni fa a un certo punto scappò ad allenarsi in Belgio con l’Anderlecht, pur di far capire allo United che la storia in Premier era terminata. Quest’anno si è presentato in ritiro ad Appiano un giorno prima. Nota le differenze...

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