È allarme per Zlatan I tempi si allungano, salta la prima giornata
Niente sfida con la Sampdoria: anche ieri lo svedese ha lavorato in palestra. Pioli ha Giroud...
Lavoro duro
In palestra Ibra non si risparmia. E la Svezia lo aspetta ancora per la gara con la Spagna Insieme
Quando entrambi i centravanti saranno disponibili, saranno utilizzati in coppia
Zlatan Ibrahimovic ha lavorato in palestra a Milanello anche nei giorni di riposo della squadra, ma difficilmente sarà pronto per l’inizio di campionato e anche la seconda giornata è a rischio. Dopo, si apre il ventaglio di possibilità temporale della pausa programmata per il ritorno in campo delle nazionali. La Svezia ricomincia subito a pieni giri contro la Spagna, un match complicato e attesissimo il 2 settembre in casa (Spagna a quota 7, Svezia a 6, le altre staccate). Il c.t. Janne Andersson ha già detto che Zlatan sarebbe stato convocato se fosse tornato in forma. Ibrahimovic sta benissimo, lavora continuamente a Milanello, ma sarebbe opportuno per lui presentarsi alle convocazioni in Svezia senza aver giocato una partita con il Milan in campionato? Ibra è intelligente e ha più volte detto che la priorità resta tornare a giocare con il Milan. Che lo aspetta a braccia aperte già da domani, ripresa degli allenamenti. Si pensava che potesse tornare a lavorare sul campo esterno e a correre un po’ prima, invece i tempi si allungano. E soltanto un leone come lui, che lavora ogni giorno con una costanza incredibile, può sottoporsi a questo programma fatto
per tornare in pista il prima possibile. Perché il Milan ha bisogno di Ibrahimovic, ma anche Ibrahimovic ha bisogno di se stesso e di tornare a giocare e ritrovare adrenalina.
Piani tattici
Si è parlato parecchio di eventuali modifiche al sistema di gioco del Milan, pensate da Pioli per far coesistete nel migliore dei modi, almeno in molte partite, quelle più importanti, Olivier Giroud e Zlatan. Finora cambiare sistema di gioco sembra inutile, visto che Ibrahimovic è ancora alle prese con il recupero. Per il futuro, un’idea potrebbe essere Zlatan quasi in posizione da numero dieci, e non sarebbe la prima volta in carriera: essendo anomalo in tutti i sensi tecnici, Ibra ha già giocato da playmaker offensivo negli ultimi anni e questo è un ruolo che potrebbe allungare la sua straordinaria carriera. Anche perché avrebbe come partner il francese, che corre, sa giocare con la squadra, ha qualità e sa coprire e aprire spazi anche a centrocampo. Vedendo giocare Giroud in queste prime uscite, per quanto amichevoli, si ha l’idea che fra l’altro Pioli sta già coltivando: Ibra e Giroud possono tranquillamente giocare insieme. Casomai il problema è rappresentato dal resto dell’attacco, ancora immaturo. Ed è lì che bisognerà lavorare, magari anche sul mercato.
Concretezza
Che cosa manca ai giovani attaccanti del Milan? Prima di tutto, la concretezza. Nessuno nel club ha dubbi sul talento di Rafael Leao, sulle qualità di Brahim Diaz o sulla fisicità di Ante Rebic. Il problema è che per ora niente sembra funzionare con la dovuta continuità e la stessa cosa è accaduta spesso nella stagione passata, chiusa con il secondo posto ottenuto all’ultimo respiro. Se il Milan vuole migliorare, o magari anche soltanto mantenere la posizione, deve risolvere molti rebus. Compito di Pioli e del suo staff, ma anche di chi agisce sul mercato e di chi eroga i fondi necessari agli acquisti.
Riflessioni
Pioli per il momento sembra restio a portare grandi variazioni all’impianto di gioco e non ha torto, perché questa è la forza del Milan: partite con le basi e le certezze che altre squadre, in fase di rivoluzione o semplice ricostruzione, non possiedono. Certo, avere subito Ibrahimovic sarebbe stato un bel vantaggio per mettere in guardia gli avversari, ma al Milan le fasi della vicenda erano note. In una fase di riabilitazione si può andare molto forte, poi molto piano, poi chissà. La cosa importante per il Milan è non avere un bisogno urgente del carisma e dell’esperienza di Zlatan. Proprio per questo Giroud, già calato nel panorama italiano, anche da un punto di vista linguistico, è un acquisto molto importante. Forse più importante di quanto tanti scettici avessero previsto.