La Gazzetta dello Sport

Portieri di A, finisce un’era: più stranieri che italiani

- di Alberto Cerruti

Il campione d’Europa, Donnarumma, non ha ancora esordito nel Psg. Il campione di Francia, Maignan, suo erede al Milan, ha invece debuttato senza subire gol nelle due amichevoli di preparazio­ne alla Champions, contro il Valencia e il Real Madrid, parando addirittur­a un rigore di Bale. Se è un segno del destino prima o poi lo sapremo, ma intanto è curioso il precedente dell’estate del 2015, in cui Donnarumma si presentò parando il rigore di un altro madridista, Kroos, in un’amichevole in Cina, quando non era ancora titolare. Al di là dei confronti che si ripeterann­o nel corso della loro prima stagione all’estero, rimane il fatto che il Milan ha scelto un portiere straniero, nella speranza che imiti il brasiliano Dida, decisivo nelle ultime due Champions vinte, nel 2003 contro la Juventus e nel 2007 contro il Liverpool. Una novità che non può essere un caso, perché nel prossimo campionato per la prima volta i portieri stranieri saranno in maggioranz­a: 12-8. Da un lato ciò conferma la crescente tendenza ad affidarsi sempre meno a giocatori italiani, complicand­o così il lavoro di Mancini al quale, proprio per questo, vanno riconosciu­ti ancora più meriti. Dall’altro è la triste conferma che non possiamo più parlare con orgoglio della scuola dei portieri italiani, in passato invidiati in tutto il mondo: da Lorenzo Buffon a Ghezzi, da Albertosi a Sarti, da Cudicini a Zoff, da Castellini a Pulici, da Bordon a Galli, da Pagliuca a Toldo, da Peruzzi a Tancredi, da Rossi a Zenga. Nulla di nuovo, si dirà, visto che l’ultimo portiere italiano che ha vinto una Champions è stato lo juventino Peruzzi nel 1996, dopo il quale, oltre al milanista Dida, ha festeggiat­o soltanto un altro brasiliano, Julio Cesar, nel 2010 con l’Inter. Proprio le tre grandi storiche del nostro calcio che parteciper­anno alla Champions si affidano adesso ad Handanovic, Maignan e Szczesny, imitate dall’Atalanta che ha puntato sull’argentino Musso, preferito a Gollini. E alle loro spalle ecco la novità della Roma, che ha scelto il portoghese Rui Patricio, mentre la Lazio ha confermato lo spagnolo Reina. Così, tra le prima sette dell’ultimo campionato, soltanto il Napoli potrebbe avere un portiere italiano, il friulano Meret, se Spalletti non gli preferirà il colombiano Ospina. Sei stranieri nelle prime sette e altri sei sparpaglia­ti così: nel Bologna (il polacco Skorupski), nella Fiorentina (il polacco Dragowski), nello Spezia (l’olandese Zoet), nel Torino (il serbo Milinkovic Savic) e nelle due neopromoss­e Salernitan­a (lo sloveno Belec) e Venezia (il finlandese Maenpaa). A rappresent­are l’Italia così, a parte Meret, ci saranno soltanto Cragno del Cagliari, Brignoli dell’Empoli, Sirigu del Genoa, Consigli del Sassuolo, Audero della Sampdoria, Silvestri dell’Udinese e Montipò del Verona. Pochi ma buoni, viene voglia di dire, anche se dopo la staffetta Donnarumma­Maignan portieri fa sempre più rima con stranieri.

 ??  ?? Cambio in porta Il francese Mike Maignan, 26 anni, in allenament­o: il Milan l’ha acquistato dal Lilla dopo l’addio di Donnarumma, ora al Psg
Cambio in porta Il francese Mike Maignan, 26 anni, in allenament­o: il Milan l’ha acquistato dal Lilla dopo l’addio di Donnarumma, ora al Psg
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