IL SORRISO DI MUTAZ «LA PROSSIMA VOLTA DOVRÀ BASTARGLI IL SECONDO POSTO»
65 kg
●Di mamma sudanese, dal settembre 2009 è allenato da Stanisław Szczyrba. Nel 2012 ha vinto l’ oro ai campionati asiatici con 2.37, poi il bronzo ai Giochi di Londra con 2.29. Nel 2013, primo a saltare a 2.40 dal 2000, ha conquistato l’argento mondiale, seguito l’anno dopo dal titolo iridato indoor e da un miglior salto a 2.42. Il suo top nel 2015: 2.43 a Bruxelles, seconda misura al mondo di tutti i tempi dietro al 2.45 del record di Sotomayor. Argento ai Giochi di Rio, tra il 2017 e il 2019 ha conquistato entrambi i titoli mondiali, intervallati da un serio infortunio alla caviglia di stacco. Fino al successo di Tokyo ex aequo con Tamberi. fondo è stato un momento di puro sport».
3Anche
la premiazione è stata speciale, ilare, infilandovi a vicenda le medaglie al collo.
3Avrebbe
fatto la stessa cosa con un altro atleta?
«Sarebbe stato diverso. Con Giammarco ho condiviso molto, in carriera e non solo. Con un altro probabilmente avrei continuato la gara».
Ripensandoci rimpianto?
«Zero rimpianti, anzi così è meglio perché ha emozionato tutti, molto più che se ci fosse stato un solo vincitore. Condividere l’oro non è una vittoria diminuita, ma il contrario. Me lo dicono tutti: questa doppia medaglia è qualcosa di storico. E poi: two better than one».
3 3Come 3
ha
qualche
nasce l’amicizia con Tamberi?
«Nel 2010, in Canada. Stavo andando in mensa, mi viene incontro questo tipo urlando il mio nome, dandomi del pazzo, ridendo. Nei fui sorpreso, poi tra una gara e l’altra siamo diventati amici anche fuori dalla pista. Siamo diversi ma simili: esprimiamo in modo diverso quel che pensiamo allo stesso modo».
Cosa apprezza di più e di meno di Giammarco?
«Mi piace il suo ottimismo, l’allegria che trasmette a chi gli sta accanto. Passiamo il tempo a prenderci in giro, ma mi piacciono pure le sue stravaganze, la barba a metà, i capelli ossigenati, un modo figo per motivarsi».
3Tamberi
ha ricordato pubblicamente come lo aiutò quando temeva di non poter più tornare ai suoi livelli. Ma cosa le disse Giammarco dopo che lei si infortunò allo stesso modo alla caviglia nel 2018?
«Per me un vero amico è quello che è presente quando ne hai bisogno. Ed è quello che anche lui ha fatto con me nei momenti di difficoltà, incitandomi a non mollare, a restare positivo. Ci siamo sostenuti a vicenda».
3È
una doppia medaglia che unisce anche due Paesi?
«Amo molto l’Italia, ci sono posti bellissimi, e non parlo solo di Roma, e gli italiani sono calorosi, accoglienti. E si poi si mangia troppo bene, il che è pericoloso per uno del mio mestiere: che buona la pasta cacio e pepe. I nostri Paesi sono da sempre in buoni rapporti, ma adesso saranno anche migliori. Giammarco dice che sono ormai famoso in Italia, ma pure lui in Qatar. Mi ha invitato al suo matrimonio, sarà divertente».
3Lei
è il primo qatariota a vincere l’oro olimpico. Come lo vive?
«E’ grandioso, ma l’ho intuito al mio arrivo a Doha. Anche se in realtà devo ancora capire davvero che ho realizzato un sogno. Mi serve un po’ di tempo, e voglio godermelo con famiglia, amici e con chi mi sostiene».
3Come
andrà la prossima sfida con Tamberi?
«Si dovrà accontentare dell’argento...(ride). Scherzi a parte, ci siamo affrontati forse in una delle sfide più dure della storia delle Olimpiadi, e dopo aver superato la paura di non poter più gareggiare, come ci dicevano i medici. Se ci siamo riusciti è anche perché ci siamo sempre incitati a vicenda. Continueremo a farlo. Ci divertiremo ancora».
3Nel
mirino ci sono il record di Sotomayor e i Giochi di Parigi? «Intanto mi godo questa doppia medaglia. Poi vedremo. Non è arrivato il momento di ritirasi e spero ancora di vincere un bel po’».
IL NUMERO
3’50”
Non ho rimpianti, condividere l’oro non è una vittoria diminuita, ma il contrario Con Gianmarco ho condiviso molto, con un altro probabilmente avrei continuato la gara