Mannion tricolore
VIRTUS CHE COLPO C’È IL PLAY AZZURRO IN ARRIVO DALL’NBA ORA È UN DREAM TEAM
Colpo grosso della Virtus sul mercato italiano e internazionale. Nella caccia al play da affiancare a Milos Teodosic, il club campione d’Italia ha puntato al top portando in Serie A il talento di Nico Mannion, il 20enne protagonista della qualificazione ai Giochi della squadra azzurra (secondo migliore realizzatore con 15 punti di media a Tokyo 2020), un giocatore di grande prospettiva che ha deciso di lasciare la Nba (il suo contratto con Golden State era scaduto ma i Warriors mantengono su di lui i diritti futuri) per avere spazio e margini di crescita nel nostro campionato e in Eurocup. Mannion, il quarto asso dell’attuale proprietà dopo Teososic, Belinelli e coach Scariolo, ha firmato un contratto 1+1 funzionale agli interessi di entrambe le parti. Il lavoro sotto traccia ma sempre decisivo dell’a.d. Baraldi e la grande disponibilità del patron Zanetti arricchiscono il roster consegnato a Don Sergio per centrare il ritorno in Eurolega, l’obiettivo primario della V nera dopo la conquista di uno scudetto che ha fatto storia. «Il buon esito della operazione – sono le parole di Baraldi nel comunicato del club - è stato possibile grazie alla determinazione e al desiderio che il Dottor Massimo Zanetti ha ancora una volta manifestato per fare sempre più grande la nostra Virtus. Nico è stato, sin dall’inizio di questo mercato, uno degli obiettivi più importanti e le trattative per portarlo alla Segafredo Arena sono iniziate parecchie settimane fa».
A scuola da Re Milos Di certo l’accelerazione è avvenuta nelle ultimissime ore, complice anche la firma di Chris Chiozza, una delle piste battute dal management bianconero, con Golden State che di fatto ha tolto a Mannion la chance di rientrare nei piani di coach Kerr. Niente di male, anzi venendo a Bologna per Nico si apre l’opportunità di andare a scuola di playmaking imparando tutti i giorni da un fuoriclasse come Milos Teodosic oltre a ripercorrere le orme di papà Pace che in Italia ha giocato a lungo negli anni 90 parlando sempre bene al figlio del nostro Paese e del nostro campionato. Il pressing vincente della Virtus ha anticipato la scelta di Nico di approdare in Serie A che il play nato a Siena nel 2001 aveva comunque in testa come ipotesi per chiudere la carriera molto più avanti.
Golden boys Così la Virtus riunisce dentro alla stessa palestra i due play della Nazionale che hanno le qualità per completarsi a vicenda insieme ad una proiezione di carriera da giocatori di altissimo livello. il “rosso” Mannion è genio e creatività, il “marine” Pajola è un concentrato di difesa e carattere all’ennesima potenza. Due ragazzi d’oro per il bene del basket italiano e della Virtus che ha avuto l’idea di mettere insieme avviando una piccola grande rivoluzione generazionale e culturale senza il timore di avere
Dopo lo scudetto, Bologna si completa col giovane regista della Nazionale che lascia i Warriors Contratto di un anno più uno L’a.d. Baraldi: «Grazie alla grande disponibilità del patron Zanetti»
fatto una scommessa difficile perché ha le spalle coperte dal magistero e dall’esperienza di Teodosic, Belinelli e Weems, i tre cavalieri dell’ultimo tricolore. Con cinque pezzi nuovi e 4 registi intercambiabili (nel conto c’è anche Ruzzier, anch’egli nel giro della Nazionale) coach Scariolo può assembleare tanti quintetti, soprattutto con gli esterni, evitando di spremere i suoi veterani. Sarà un laboratorio cestistico interessante questa nuova Virtus che non ha esitato nella sua politica di crescita a fare concorrenza alla Nba strappandole tre giocatori e un allenatore negli ultimi tre anni. È questo il segnale più forte della proprietà trasmesso ai propri tifosi e a tutto il movimento. Ora, con 5 stranieri in organico e con l’idea di inserirne un altro paio in corso d’opera (se sarà necessario) come polizza contro la formula molto selettiva dell’Eurocup, manca solo un ultimo scalino da salire per rientrare definitivamente nell’elìte, cioè l’Eurolega che manca dal 2008. Il colpo di Mannion dimostra che la Virtus non vuole lasciare nulla di intentato per riuscirci. Prima ci arriva e prima può tentare il tris dopo i successi del 1998 e 2001.