FILIPPO PRONTO A ROMPERE IL MURO DEI 4 MINUTI SUI 4 CHILOMETRI
A metà ottobre, nell’inseguimento individuale, vuole stupire il mondo
Cinque mondiali e un’Olimpiade a 25 anni. Il palmares di Filippo Ganna è già quello di un fuoriclasse, ma non per questo basta ad appagarlo. E, nel finale di stagione, all’orizzonte del nostro gigante potrebbe esserci – dopo gli Europei su strada di Trento dall’8 al 12 settembre - un quadruplo appuntamento iridato, con fondate speranze di successo in tre occasioni. «Il connubio tra strada e velodromo per Filippo sta funzionando molto bene – dice il c.t. della pista Marco Villa – e non c’è ragione per cambiare». All’Olimpiade di Parigi 2024 mancano meno di tre anni e Ganna ha intenzione di riprovare l’accoppiata crono e pista: per poco a Tokyo non gli è riuscito il doppio podio (il bronzo contro il tempo era lontano 2”, l’argento 4”), ma in Francia la cronometro dovrebbe avere un percorso più favorevole. L’inseguimento individuale resterà fuori dal programma olimpico, dunque le fiches in Francia saranno puntate di nuovo sul quartetto che difenderà il titolo conquistato ad Izu. Ma il focus ora è tra settembre e ottobre: anzitutto sul Mondiale a cronometro del 19 settembre in Belgio, dove il 25enne piemontese di Ineos-Grenadiers deve confermarsi dopo Imola 2020. Il tracciato, a differenza di quello olimpico, gli sorride: da
Knokke-Heist, sul Mare del Nord, a Bruges, sono 43,3 chilometri con appena 78 metri di dislivello. E la domenica seguente anche la Nazionale per la prova in linea potrebbe vederlo coinvolto. Mentre chi pensava a uno “stacco” dalla pista, dopo l’Olimpiade di Tokyo, era fuori strada: «L’idea, per i Mondiali di ottobre – è sempre Villa che parla – è puntare sia sull’inseguimento a squadre sia su quello individuale. E, in questo caso, potrebbe essere l’occasione per cercare di abbattere il muro dei quattro minuti. Filippo ha sempre manifestato l’intenzione di provarci a livello del mare, perché non vuole i vantaggi
I Mondiali 2021 avrebbero dovuto disputarsi ad Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, dal 13 al 17 ottobre, ma a giugno è arrivata la notizia dell’annullamento, fondamentalmente per motivi geopolitici. E la nuova sede non è stata ancora ufficializzata, anche se voci raccolte in Giappone tendevano a dare per certa una sede europea, come Apeldoorn (Olanda) oppure Roubaix (Francia). Le date dovrebbero essere le stesse, al massimo ci sarà lo slittamento di una settimana (mentre gli Europei sono stati fissati a Grenchen, in Svizzera, dal 5 al 9
ottobre). Il record del mondo dell’inseguimento individuale appartiene già a Ganna, che ai Mondiali di Berlino 2020 lo aveva portato a 4’01”934 prima di battere in finale il baffuto americano Ashton Lambie. E proprio da Lambie arriva adesso una minaccia concreta al primato di Filippo, perché mercoledì prossimo – sfruttando i benefici dell’altura del velodromo messicano di Aguascalientes, 1.800 metri circa di altitudine – l’americano attaccherà il limite cercando a sua volta di diventare il primo uomo al mondo a scendere sotto i 4 minuti. Sempre lì, nel settembre 2018, lo aveva stabilito con 4’07”251, abbassando il tempo dell’australiano Bobridge (4’10”534) che resisteva da addirittura sette anni. Tempi ormai che l’evoluzione della disciplina e la progressione di Filippo Ganna hanno reso “vecchi”. Adesso si viaggia sul filo dei 60 all’ora – con partenza da fermo... - e anche con i benefici dell’altura non sarà facile per Lambie togliere quasi 2 secondi al tempo di Ganna. L’americano pure è motivato dal fare la storia, ispirandosi a quel Roger Bannister che nel 1954 fu il primo al mondo a scendere sotto i 4 minuti nel miglio (corsa a piedi): «Sto lavorando con alcuni dei migliori designer, ingegneri e allenatori nel mondo per abbattere questa barriera. E spero di farcela».
Gruppo Conoscendo Ganna, in ogni caso, non si farà impressionare troppo. Il lavoro del commissario tecnico, Marco Villa, culminato mercoledì 4 agosto con l’oro olimpico del quartetto, è partito da lontano. I titolari – oltre Ganna, Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan – hanno un’età media di 24,5 anni e già ai Mondiali di Berlino 2020 erano finiti sul podio (bronzo): su di loro si potrà contare pure a Parigi, ma del gruppo fanno parte a pieno titolo anche Liam Bertazzo (riserva a Tokyo) e Michele Scartezzini, ultimo escluso dal viaggio in Giappone. Certamente ad ottobre, tra Europei e Mondiali, pure loro potranno tornare in ballo. Mentre a meno di sorprese Ganna non parteciperà alla Parigi-Roubaix di domenica 3 ottobre, eccezionalmente spostata in autunno dopo la cancellazione del 2020 sempre dovuta alla pandemia: all’Inferno del Nord non si va tanto per provarci, al contrario bisogna approcciarlo con un avvicinamento specifico e non è questo il caso. Filippo ha un poker di Mondiali all’orizzonte, uno storico record da inseguire e altri allori da conquistare: un autunno da neoolimpionico tutto da vivere.