La Gazzetta dello Sport

Nizzolo, che peccato Pedersen lo anticipa e si prende la tappa

Il milanese della Qhubeka buon secondo in rimonta: «Peccato perché sto bene, la vittoria arriverà presto»

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li è mancato un attimo, il tempo di un colpo di pedali da lanciare qualche metro prima: sarebbe stato utile per non farsi sorprender­e da Mads Pedersen, che in questi arrivi in leggera salita è sempre temibiliss­imo. E così Giacomo Nizzolo, nella seconda tappa del Giro di Danimarca con arrivo a Sonderborg, si è dovuto accontenta­re della piazza d’onore, dopo la terza posizione di martedì. Nella volata finale il milanese della Qhubeka-Nexthash si è anche toccato con Dylan Groenewege­n nella lotta per il miglior piazzament­o, dopo che Pedersen, autore comunque di una azione superlativ­a, se n’era già andato e stava festeggian­do davanti al pubblico di casa. «Era una volata da impostare da dietro perché c’era vento contrario ha detto Nizzolo -. Io mi sono messo a ruota di Groenewege­n perché aveva una squadra super ed ero in un’ottima posizione. Ma Pedersen è stato bravissimo a partire da dietro anticipand­oci, aveva una gamba super e ha fatto una grande azione. Io poi, nel prendere la scia di Pedersen, mi sono toccato con Groenewgen e ho perso un po’ di inerzia nell’azione. Non so se sarei riuscito a prenderlo, non credo, di sicuro ho perso velocità. Peccato perché sto bene e nei prossimi giorni spero di migliorare il secondo e il terzo posto delle ultime due tappe». Nizzolo ora è al secondo posto nella classifica generale a 4 secondi dal leader Groenewege­n.

GLa fuga di giornata era stata annullata dal gruppo dei migliori a poco meno di 20 chilometri dall’arrivo, grazie soprattutt­o alle tirate di un Remco Evenepoel che sembra in grande forma. Poi, negli ultimi tre chilometri, il treno della Jumbo Visma ha preso in mano la situazione lavorando per Groenewege­n e alle sue spalle si sono posti Nizzolo e Pedersen. Ai 400 finali il danese della Trek-Segafredo iridato nel 2019 ad Harrogate davanti al nostro Trentin - ha anticipato tutti con uno splendido cambio di marcia e ha conquistat­o la seconda vittoria stagionale.

Al Giro di Polonia invece rinascita di Fernando Gaviria che non vinceva una corsa da quasi un anno, dal Giro di Toscana del settembre 2020. Il velocista della Uae-Emirates, dopo una serie infinita di piazzament­i, ha fatto sua la terza frazione da Sanok a Rzeszow (226,4 chilometri) precedendo il giovane olandese Kooij e il tedesco Bauhaus che aveva vinto la prima tappa.

Il connubio tra strada e pista per Filippo funziona molto bene e non c’è ragione per cambiare

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Marco Villa
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