«L’entusiasmo è la chiave Per lo scudetto il Diavolo c’è»
1 Arrigo Sacchi, come giudica il Milan che sta nascendo?
«In modo positivo. Un gruppo giovane con qualche elemento più maturo, tipo Ibrahimovic e Giroud. Progetto che condivido, anche perché realizzato rispettando il bilancio».
2 Cosa serve per colmare il gap con le rivali? «L’entusiasmo. Ha fatto la differenza nello scorso campionato, quando il gruppo è andato oltre i propri limiti. C’è il rischio che qualcuno si senta arrivato. Pioli dovrà vigilare. E serve un gioco corale: il Milan non ha esperienza e le qualità individuali della Juve, deve arrivare attraverso la manovra a superare l’avversario».
3 Il Milan è un candidato per lo scudetto? «Candidato sì, favorito no. Se i rossoneri riusciranno a fare un passo in avanti verso l’interiorizzazione del gioco, allora nessun traguardo è precluso. Intendo che i calciatori devono arrivare a fare proprio il gioco a tal punto che le azioni nascano quasi automaticamente. La Nazionale di Mancini dovrebbe aver insegnato qualcosa, no?».
4 Torniamo al Milan. Punti interrogativi? «A parte la questione dell’appagamento dopo una stagione positiva, mi chiedo come stanno Ibra e Giroud. Quante partite riusciranno a giocare? E poi: Kessie, Calabria, Kjaer si confermeranno ad alti livelli? Inoltre non dimentichiamo che la Champions League porta via energie preziose a gente esperta, figuriamoci ai giovani che si basano sul ritmo e sulla velocità. Qualche dubbio c’è, ma Pioli e i dirigenti sapranno come risolverlo». Andrea Schianchi