Mercato e obiettivi Al centro del Napoli c’è solo il tecnico
L’allenatore aspetta ancora due rinforzi Reinildo e Berge gli ridarebbero il sorriso
etterà mano alle carte, a quell’insieme di dati raccolti in questi venti giorni di ritiro, divisi tra Dimaro e Castel di Sangro, per riordinare le idee e fare un punto sullo stato dell’arte. Sono giorni complicati, per l’allenatore. L’incertezza domina sulle giornate del Napoli e sul suo stesso lavoro. Sa bene, Luciano Spalletti, che non ci sono incedibili per i vertici societari e, dunque, potrebbe ritrovarsi di punto in bianco senza uno dei big. Il caso Insigne è dominante, anche la posizione di Kalidou Koulibaly è molto discussa, nel senso che sia il club sia il giocatore aspettano un’offerta soddisfacente per dirsi addio. Ed è in questo clima che l’allenatore va avanti dal primo giorno napoletano, attraverso il lavoro ha voluto blindare la squadra, portandosela tutta dalla sua parte, con metodi e sistemi convincenti, che sollecitano un impegno costante.
MC’è Spalletti al centro del progetto, dunque. a prescindere dalle questioni di mercato. L’allenatore sa di avere una responsabilità importante e sa che da lui si aspetta grandi cose, l’ambiente. Al momento, è lui la vera garanzia, intorno al quale gira il pianeta Napoli. A pochi giorni dall’inizio del campionato, ha già in mente il suo modello di squadra. Un qualcosa che ha dovuto modificare dopo la seconda amichevole a Dimaro, contro la Pro Vercelli, con l’infortunio di Diego Demme: senza il mediano tedesco, ha dovuto mettere momentaneamente da parte il 4-2-3-1, per un più funzionale 4-3-3, modulo che ha provato con successo nelle amichevoli europee (Bayern
Monaco e Wisla Cracovia) e contro l’Ascoli. La fase sperimentale finirà domani, con l’ultima amichevole, contro il Pescara, che chiuderà anche il ritiro precampionato. Da lunedì, si ritornerà a lavorare al Konami Center di Castel Volturno per preparare l’esordio in campionato, contro il Venezia al Maradona.
Lavora, Spalletti, ma è prevedibile la sua inquietudine. La chiusura del mercato si avvicina e al suo progetto tecnico mancano ancora almeno due giocatori, un esterno basso mancino e un metodista. Nell’incontro a quattro avuto martedì sera con De Laurentiis, Giuntoli e Chiavelli, al tecnico è stato promesso che prima del 31 agosto verranno soddisfatte le sue richieste. Sfumato Emerson Palmieri, da lui stesso richiesto espressamente, il d.s. sta puntando tutto su Reinildo del Lilla, e la trattativa pare che stia procedendo positivamente, mentre per il centrocampo piace Sander Berge dello Sheffield United. Trattative che vanno avanti da mesi, ormai, e adesso c’è davvero bisogno di stringere.
Del resto, c’è un obiettivo da raggiungere, la prossima Champions League, così come è stato confermato dallo stesso tecnico. E tra infortuni (Lozano, che dovrebbe rientrare dopo la sosta, contro la Juventus, e Mertens la cui disponibilità
C’è il rischio di perdere Insigne o Koulibaly, due dubbi pesanti verso la Champions è data per la metà di ottobre) e probabili cessioni (Insigne), un passaggio sul mercato bisognerà farlo, per evitare equivoci e discussioni interne. Di certo, gestire l’insicurezza potrebbe essere un esercizio faticoso, l’ansia potrebbe prendere il sopravvento se l’organico non dovesse essere completato. Spalletti ha l’esperienza necessaria per non cadere nella trappola del dubbio. Ma la stessa esperienza gli sta consigliando di imporsi e pretendere i rinforzi richiesti alla dirigenza azzurra. Per evitare quei malintesi che poi, strada facendo, spesso mettono a rischio un rapporto e la qualità del lavoro. 2’39’’