La Gazzetta dello Sport

Bernal a colori

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Da una cattedrale all’altra, da Burgos a Santiago de Compostela. Forse è proprio il percorso in “odor di santità” della Vuelta che scatta domani ad aver ispirato Egan Bernal, il cattolicis­simo colombiano («Prego prima delle tappe più difficili») che dopo la vittoria al Giro d’Italia era anche andato a trovare a Roma Papa Francesco, assieme alla fidanzata Maria Fernanda Mota. E in effetti Egan, per raggiunger­e il grande obiettivo di questa seconda parte di stagione, avrà bisogno anche di una spinta spirituale vista la portata dell’impresa. Se il 5 settembre arrivasse il trionfo, entrerebbe infatti nel club elitario dei corridori capaci di vincere tutte e tre le grandi corse a tappe, composto per ora di soli sette corridori: Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome. Un club selezionat­issimo. E lui sarebbe il primo extra europeo. Bernal ha vinto il Tour de France nel 2019 e il Giro d’Italia lo scorso maggio. E punta forte su questa Vuelta: al suo fianco, il campione di IneosGrena­diers, avrà infatti il campione olimpico e re del Giro 2019 Richard Carapaz, Adam Yates e Tom Pidcock. Uno squadrone. Del resto, c’è da battere un avversario che fa molta paura: è lo sloveno Primoz Roglic, bi-campione in carica e oro nella crono a Tokyo 2020.

3Bernal,

come arriva a questo appuntamen­to?

Domani il via della Vuelta con una missione diventare l’8° vincitore dei tre grandi Giri «È l’obiettivo principale della mia carriera» 3L’inizio

non sarà facile... «No, perché si parte subito con una breve cronometro di 8 chilometri e già lì, quelli come me, perderanno terreno da Roglic che alle Olimpiadi ha dimostrato una volta di più il suo talento nelle prove contro il tempo. E non dimentichi­amo che l’ultimo giorno avremo un’altra crono ben più lunga (33,7 chilometri ndr). Come ho già detto, quelli come me dovranno avere pazienza e aspettare le nostre opportunit­à. E’ una corsa di tre settimane e se hai le gambe le occasioni per fare qualcosa ci sono, il percorso lo permette».

3Che

175 cm 60 kg

●Nelle categorie giovanili si mette in luce nella mountain bike: da jr, argento e bronzo iridato nel 2014 e nel 2015. Poi l’arrivo in Italia, in Sicilia e poi in Piemonte. Debutta tra i pro’ con l’Androni-Sidermec nel 2016, prima di passare a Sky (ora Ineos-Grenadiers) nel 2018. Re del Tour de France 2019, conta 19 vittorie tra cui ParigiNizz­a, Giro di Svizzera, Gran Piemonte e Giro d’Italia

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