La Gazzetta dello Sport

L’INTER METTE LA FRECCIA

Dopo Dzeko, ecco l’olandese erede di Hakimi Crossa e tira come lui: «Io pronto e affamato» E ora un’altra punta: Correa in pole su Insigne

- di CONTICELLO, LAUDISA

L’intesa con il Psv è arrivata a 12,5 milioni più 2,5 di bonus L’esterno è già a Milano e dopo le visite è atteso ad Appiano Per lui un contratto di 5 anni e la dura eredità di Hakimi

C’è una nuova freccia a Milano e spera di infilarsi nei cuori di tanti interisti, delusi ma di colpo ridestati nel caldo di agosto. Denzel Dumfries, freccia di fascia destra olandese, si è presentato ieri in tarda serata nel terminal dei voli privati di Milano con la faccia di chi sembrava dire «scusate il ritardo». Ne è passato di tempo, in fondo: sotto traccia, tra alti e bassi, i nerazzurri lo avevano messo in cima alla lista dei desideri da quando hanno dovuto sacrificar­e Hakimi sull’altare dei conti. Sembrava costare troppo per la contingenz­a nerazzurra, ma l’addio improvviso di Lukaku ha portato una nuova liquidità per chiudere l’operazione: Dumfries arriva all’Inter con un quinquenna­le dal Psv per 12,5 milioni più 2,5 di bonus legati alla qualificaz­ione Champions e alle presenze del giocatore. A lui il compito di cancellare dalla memoria breve del tifoso la corsa irraggiung­ibile di Achraf: difficile arrivare a quelle frequenze, a meno che non si punti a Parigi 2024, ma per il management interista Denzel ha la forza e il fisico per adattarsi al nostro calcio e per non far rimpianger­e chi lo ha preceduto.

Nuova vita Alle 21.37 è atterrato il jet dall’Olanda verso la nuova vita italiana alla fine di una giornata che Denzel non dimentiche­rà di certo. Solo ieri ha scoperto che tra i club erano stati limati gli ultimi dettagli e che un accordo verbale era stato raggiunto, grazie al lavoro ai fianchi del suo agente, Mino Raiola, capace di ammorbidir­e le richieste olandesi. Anzi, la trattativa ha avuto l’accelerazi­one decisiva nella tarda serata di mercoledì, quando i dirigenti olandesi hanno aperto alla formula proposta dai loro colleghi italiani: 12 più 2 di bonus. Il Psv, in realtà, ne chiedeva 13 più 2 in aggiunta. Ma, poi, ieri mattina ci si è comodament­e trovati a metà strada: 12,5 e 2,5. Una cifra significat­iva di questi tempi, ma evidenteme­nte lontana dalle richieste iniziali del club di Eindhoven: le pretese iniziali toccavano la vetta di 20 milioni. Del resto, all’Europeo Denzel sì era messo in vetrina, nonostante non sia stata certo la competizio­ne più esaltante nella storia Oranje: nel disastro di De Boer, il terzino era stato il migliore con ben due reti. Poi ieri mattina l’amministra­tore delegato

Beppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio hanno definito anche il contratto del giocatore che al Psv era legato per altre due stagioni con uno stipendio di 600 mila euro. Invece all’Inter si lega per cinque, data di scadenza 2026, e l’ingaggio annuale sale a 2,5 milioni di euro netti più gli incentivi.

Il viaggio Ovviamente, il nuovo acquisto dall’estero usufruisce dei benefici del Decreto Crescita e, così, alleggeris­ce di parecchio il peso sui conti della sua nuova società: al lordo, il costo per Dumfries risulta di poco inferiore ai 4 milioni di euro. Nel complesso. quindi, l’operazione

è in linea con questo periodo di ristrettez­ze. Il pomeriggio è poi volato via con la stesura materiale dei contratti, mentre i Dumfries facevano i loro tanti bagagli: Denzel è partito da Rotterdam con la sua numerosa e colorata famiglia e a Linate si è presentato con pantaloni azzurri, camicia bianca e un sorriso emozionato. Mancavano i tifosi, ma tra i flash ha sillabato qualche parola, che molto racconta del suo carattere: «Sono molto felice di essere qui. Sono pronto e affamato». Raccontano che questo 25enne si nutra di sfide difficili e questa nuova in Italia lo è particolar­mente: di certo, quasi senza rendere conto, assieme a Dzeko ha ridato entusiasmo al popolo nerazzurro dopo lunghi giorni di sconforto. Il termometro sui social è tornato su temperatur­e più umane: questa rinnovata vitalità societaria, con due sbarchi in due giorni, ha convinto tutti che c’è futuro. Pieno di incognite, certo, ma comunque futuro.

Con Simone Dumfries andrà a completare la batteria di esterni in mano a Inzaghi: diventa il tenutario della destra in cui Darmian torna a fare un passettino indietro, mentre la sinistra resta la terra di Perisic con le interessan­ti incursioni di Dimarco. Intanto, oggi Dumfries continuerà la sua esplorazio­ne milanese con un passaggio di prima mattina alla Clinica Humanitas di Rozzano e poi alle 11.30 la classica tappa nella sede milanese del Coni per strappare l’idoneità sportiva. Poi ci sarà soltanto Appiano, dove Simone lo aspetta ardentemen­te per misurare la corsa possente sul campo: probabilme­nte lo si vedrà giò domani, assieme a Dzeko, nell’amichevole di Monza contro la Dinamo Kiev. L’Inter post-Lukaku e post-Hakimi sta prendendo forma e tanto basta al popolo nerazzurro in questa strana estate.

 ??  ?? (Denzel Dumfries, 25 anni, nel fotomontag­gio con la maglia dell’Inter e al suo arrivo a Milano)
(Denzel Dumfries, 25 anni, nel fotomontag­gio con la maglia dell’Inter e al suo arrivo a Milano)
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 ??  ?? Sbarcato a Linate Denzel Dumfries, 25 anni, appena sbarcato a Linate ieri dopo le 21.37. Oggi l’olandese farà tappa alla Clinica Humanitas di Rozzano e poi al Coni prima di unirsi al gruppo nerazzurro alla Pinetina BOZZANI
Sbarcato a Linate Denzel Dumfries, 25 anni, appena sbarcato a Linate ieri dopo le 21.37. Oggi l’olandese farà tappa alla Clinica Humanitas di Rozzano e poi al Coni prima di unirsi al gruppo nerazzurro alla Pinetina BOZZANI
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