La Gazzetta dello Sport

Due omaggi: alle guide e a Bonatti, mio “fratello”

- di Reinhold Messner

Mi ha sempre appassiona­to la storia dell’alpinismo. Anche quello dei pionieri: da una parte i signori inglesi che venivano nelle Alpi a cercare svago, emozioni e anche gloria. E dall’altra le guide locali, che trovavano, grazie a quei signori, un nuovo modo di guadagnars­i una vita che comunque restava dura, nelle alte valli. Grazie alla passione per la storia degli amici della bellissima rivista Aquile, a San Martino di Castrozza e a Fiera di Primiero ho presentato il mio nuovo film, Niemandsla­nd, cioè terra di nessuno. Intreccia le storie delle prime due guide delle Pale divenute famose a fine Ottocento, Michele Bettega e Bortolo Zagonel, con quella di Beatrice Tomasson, una donna inglese capace di ideare - e realizzare con loro - grandi salite, come la prima della parete Sud della Marmolada. A separare Bettega e Zagonel arriverà la Grande Guerra.

O forse solamente l’invidia. La stessa che ha fatto soffrire per oltre mezzo secolo Walter Bonatti, il più grande interprete dell’alpinismo tradiziona­le.

Sono contento che, a dieci anni dalla sua morte, lo ricorderem­o sul “suo” Monte Bianco. A Courmayeur sabato 28, insieme ai registi Sandro Filippini e Fredo Valla, presenterò il loro film intitolato Fratelli si diventa. Omaggio a Walter Bonatti, l’uomo del Monte Bianco. Spero che, insieme alle guide della famosa località valdostana e magari anche a quelle della Valtournen­che, ci siano tanti giovani alpinisti, perché il film raccoglie dalle parole dello stesso Bonatti la sua filosofia dell’alpinismo e dell’avventura. Ciò grazie agli incontri che, per fortuna, ho avuto con lui e in particolar­e a un indimentic­abile pomeriggio passato insieme nella sua bella casa di Dubino. Ci siamo conosciuti tardi, ma ci siamo ri-conosciuti “fratelli”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy