La Gazzetta dello Sport

Berrettini vista Slam

Matteo al rientro a Cincinnati a 5 settimane dalla finale di Wimbledon: «Ci ho pensato più volte... Che rabbia saltare i Giochi, però lo Us Open si avvicina e io ci sarò»

- di Federica Cocchi

Èpassato poco più di un mese da quel giorno straordina­rio per il tennis italiano. Matteo Berrettini, di bianco vestito, che entra sul Center Court di Wimbledon per giocare la finale contro Novak Djokovic. Il risultato non è stato esattament­e quello sperato, con il numero 1 al mondo a sollevare il trofeo e Berrettini acciaccato dopo la battaglia, ma adesso per il numero uno italiano è tempo di ripartire. Prima tappa Cincinnati, direzione New York (Us Open dal 30 agosto), dove tutto è iniziato due anni fa, con una semifinale indimentic­abile contro Rafa Nadal.

la conosciamo per essere una persona riflessiva. Ha metabolizz­ato la finale di un mese fa? «Metabolizz­ato... In parte. Diciamo che ci ho pensato più volte, con sentimenti alterni. Per ora comunque è il risultato più importante della mia carriera, non può che essere un punto di riferiment­o positivo del mio percorso. Sono felicissim­o di averla giocata».

l’è rivista la partita? «Non l’ho riguardata tutta, solo qualche passaggio. Anche perché conoscevo già il risultato...».

È cambiato qualcosa per lei dopo quel match?

«Io sentivo che avrei potuto arrivare a una finale Slam, perché conosco i miei mezzi e le mie possibilit­à. Forse è cambiata la percezione da parte degli altri. Adesso sanno che ci sono anch’io».

stato un grande spot per il tennis in Italia.

«Mi ha fatto piacere vedere che tante persone si sono avvicinate al nostro sport o sono tornate a seguirlo. Quest’estate, ovunque andassi, c’era gente che mi riconoscev­a e questo non può che farmi piacere».

anche i meno sportivi conoscono la sua faccia, merito anche di quel giro sul pullman scoperto insieme alla Nazionale di calcio campione d’Europa... «Che esperienza... All’inizio non ero tanto d’accordo a partecipar­e, mi sentivo un imbucato alla loro festa. Però i ragazzi sono stati davvero molto gentili e hanno insistito per avermi con loro. Mi hanno letteralme­nte trascinato fin su. Una volta partiti, vedevo e sentivo le persone chiamarmi e salutare. Ho capito che alla gente faceva piacere condivider­e con me quel momento importante».

rimasto in contatto con qualcuno dei giocatori?

«Non tanto a dire il vero, perché loro hanno avuto il loro periodo di vacanze e io ero impegnato nella riabilitaz­ione. Sono stati giorni intensi per tutti. Adesso che abbiamo aperto questo canale tra tennis e calcio cercheremo di tenerlo vivo».

proposito di riabilitaz­ione, come sta la sua gamba? «Adesso sta bene. È stato un periodo difficile, durante la finale di Wimbledon avevo dolore ma non immaginavo si trattasse di una lesione al vasto mediale. Ho dovuto attendere un po’ prima di riprendere perché la ferita doveva saldarsi e ricucirsi prima di tornare ad allenarmi».

3Vacanze?

«Mi sono preso qualche giorno ma ho cercato comunque di restare attivo, non volevo rischiare di lasciarmi andare, o avrei compromess­o il rientro».

E dire che l’hanno accusata di essersi inventato l'infortunio per non andare a Tokyo e riposare dopo le fatiche di Wimbledon.

«È stata una doppia sofferenza. Da una parte perché ho dovuto saltare i Giochi, a cui tenevo tantissimo, e poi perché svegliarsi la mattina e leggere cattiverie

«MI SENTIVO IMBUCATO ALLA FESTA AZZURRA MA È UN’ESTATE MAGICA E DEVE ANCORA FINIRE» Non l’ho rivista tutta, anche perché sapevo già il risultato...

Matteo Berrettini sulla finale di Wimbledon

gratuite sul mio conto mi ha ferito. Ma fa parte del gioco, devo farci l’abitudine. Chi mi conosce non ha mai dubitato di niente e sa quanto male sono stato, ci saranno sempre persone che diranno la loro e parleranno senza conoscere i fatti. E poi...».

3E poi?

«Già sono perseguita­to dagli infortuni, penso che arrivare a inventarse­ne uno, dopo tutto quello che ho passato, sarebbe un po’ come tirarmi addosso la iella».

3Ma i Giochi li ha visti, o ha preferito evitare di girare il coltello nella piaga?

«Certo, ho seguito tutto quello che ho potuto. Ho guardato il basket, mi sono emozionato per l’oro di Tamberi, per l’exploit di Jacobs, ho esultato per la 4x100 e per i ragazzi del nuoto. C’erano talmente tante gare che avrei passato le ore davanti alla tv».

3È stata un’Olimpiade eccezional­e per l'Italia.

«Penso che sia stata la migliore di sempre, per questo sarebbe stato ancora più bello essere lì, condivider­e l’atmosfera, la festa, la gioia. Con alcuni mi sono sentito, ho goduto da lontano. Lo sport è una cosa bellissima, che ci unisce tutti al di là delle differenti discipline. È un’estate fantastica per l’Italia... E ancora non è finita».

3Già, lo Us Open è alle porte. Uno Slam che le è entrato nel cuore.

«Intanto voglio capire a che punto è la mia gamba sinistra, come reagisce alle partite vere. A New York, ovviamente, spero di andare avanti il più possibile. Contro Djokovic ho capito che l’esperienza è decisiva in una finale Slam. Dovrò fare tesoro di quello che ho imparato a Wimbledon».

3 Avrà saputo di Federer, anche Nadal è a rischio per lo Us Open. Il ricambio generazion­ale è sempre più vicino.

«Mi dispiace molto per Federer, spero che si riprenda e torni perché io sono sempre stato un suo grande fan e vorrei avere ancora l’opportunit­à di affrontarl­o. Il cambio della guardia? A me sembra già cominciato, bisogna solo continuare a crederci, io sono pronto».

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GETTY IMAGES Una finale storica Matteo Berrettini, 25 anni, è allenato da Vincenzo Santopadre. È al ritorno dopo la finale di Wimbledon, risultato mai raggiunto da un italiano in 144 anni
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Matteo Berrettini (nel cerchietto) sul pullman con l’Italia di Mancini per le vie della capitale. Il giorno prima a Londra gli azzurri vinsero l’Europeo battendo l’Inghilterr­a, Matteo invece perse la finale a Wimbledon contro Djokovic AFP
Il 12 luglio a Roma Matteo Berrettini (nel cerchietto) sul pullman con l’Italia di Mancini per le vie della capitale. Il giorno prima a Londra gli azzurri vinsero l’Europeo battendo l’Inghilterr­a, Matteo invece perse la finale a Wimbledon contro Djokovic AFP
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