L’analisi
merito di concretizzare al meglio le occasioni che ha avuto. Sarri ha ancora molto da lavorare sui movimenti difensivi e sulla «gestione» della partita da parte dei suoi. Ma iniziare il campionato conquistando tre punti rende molto meno fastidiosi questi problemi. Nella faccia sorridente della medaglia c’è, invece, il volto di Milinkovic-Savic. Micidiale nell’indirizzare l’incontro dalla parte della Lazio. Suo il gol che ha spazzato via la paura dopo il vantaggio dell’Empoli e suo l’assist per Lazzari che ha spostato la sfida dalla parte della Lazio. Il gioiello serbo è stato proposto in una posizione leggermente più avanzata rispetto alla gestione recente, quella targata Simone Inzaghi. E più lo avvicini alla porta più Milinkovic è micidiale. Prezioso il lavoro in cabina di regia di Leiva, geniali ma poco costanti i due esterni d’attacco Felipe Anderson e Pedro. A due facce anche la prova di Lazzari: spesso in ritardo sulle diagonali difensive ma micidiale nelle sue incursioni offensive. L’Empoli è stato in partita. Ha colpito un palo con Bandinelli (autore anche della rete azzurra), una traversa con Bajrami e ha visto due palle gol salvate sulla linea di porta dai difensori biancocelesti. Una neo promossa che ha dimostrato idee e coraggio. Come vuole, del resto, il suo allenatore Andreazzoli.
La Lazio parte all’assalto. Ma dopo quattro minuti va in gol proprio l’Empoli. Micidiale la percussione centrale del talento Bajrami che arrivato al limite dell’area appoggia a Bandinelli. Controllo e diagonale vincente. Ma dove era la copertura difensiva? Dove era Lazzari? La
Lazio non si scompone e una manciata di secondi dopo pareggia. Angolo di Pedro che appoggia a Felipe Anderson. Bello il cross e imperiale la deviazione di testa di Milinkovic-Savic. La partita è divertente. Gli attacchi funzionano, le difese meno. Si vede che la linea arretrata biancoceleste non ha ancora assorbito al cento per cento il Sarri pensiero. Qualche diagonale difensiva arriva in colpevole ritardo. L’Empoli sfonda a ripetizione sulla corsia di sinistra creando un paio di buone opportunità: ma la conclusione di Mancuso va fuori di poco e il destro del solito scatenato Bandinelli centra il palo. La squadra di Andreazzoli è bella, ma spreca troppo. La Lazio, invece, è chirurgica in fase conclusiva. Il 2-11 arriva da un tocco geniale di Milinkovic-Savic che premia una verticalizzazione di
Lazzari. Controllo in corsa e diagonale vincente. Non è finita. Al 40’ Vicario pasticcia chiamando in area un pallone alto (testa di Hysaj). I compagni si fermano ma il portiere non prende la sfera ma Acerbi. Rigore netto che Ciro Immobile trasforma con la consueta abilità. Certi errori in Serie A, del resto, pesano come macigni.
Sarri propone in avvio di ripresa Luis Alberto al posto di Akpro. Il tecnico biancoceleste vuole tenere «vivo» il talento spagnolo, ancora alla ricerca dello stato di forma migliore. L’Empoli alza il ritmo per cercare di rientrare in partita. Bajrami, trequartista di grande qualità, molto abile a muoversi tra le linee, crea subito un paio di situazioni interessanti. L’Empoli al 10’ ha la palla per accorciare le distanze. Reina è bravo a respingere la prima conclusione del solito Bandinelli, la palla arriva a Bejrami che batte a colpo sicuro ma sulla linea di porta salva Luiz Felipe. Ma ancora una volta la formazione di Andreazzoli dimostra di avere buone idee in fase offensiva. Dopo un’ora di gioco esce il nuovo acquisto Pedro, sofferente per i crampi. Entra Moro che si piazza a sinistra mentre Felipe Anderson si sposta sulla corsia opposta.
L’Empoli comincia a perdere brillantezza ed è sempre più facile per la squadra di Sarri trovare spazi importante nelle ripartenze. Felipe Anderson e il nuovo entrato Moro sono sempre pericolosi con i loro tagli. Luis Felipe sbaglia il colpo del kappaò. E dall’altra parte una conclusione di Crociata viene respinta dalla difesa della Lazio. E al
93’ è la traversa a ribattere una conclusione di Bajrami. Sarri ha molto da lavorare ma intanto inizia con una vittoria. La sua cara Empoli ancora una volta gli ha dato una mano. Il dato positivo per il tecnico toscano è che la Lazio ha margini di crescita. Pedro può essere una pedina importante ma è in ritardo di condizione, stesso discorso per Luis Alberto (un tempo in campo) e tutta la squadra dovrà collaborare nella fase difensiva più di quanto ha fatto in questo debutto. Anche l’Empoli per salvarsi dovrà blindare di più la difesa. Ma il talento di Bajrami ha già cominciato a brillare e la formazione di Andreazzoli ha dimostrato di avere progetto tattico e personalità.