«Problema di testa Non si possono prendere gol così»
Sull’errore che è costato il 2-2: «Quei palloni vanno buttati in tribuna Servirà da lezione anche a Szczesny»
Abbiamo tanti contropiedisti. Se costruiamo siamo a rischio»
«Locatelli può giocare sia play che mezzala. È un po’ indietro»
Massimiliano Allegri
Il nodo della stagione a Udine si vede chiaro, bianconero su verde. Domanda chiave: quanto in fretta questa squadra diventerà di Allegri? Il morphing, la trasformazione del volto della Juve da Pirlo a Max, è in chiaro sviluppo. Prima i tratti mancanti: le distrazioni individuali, mentali, che hanno fatto perdere punti contro una squadra di media classifica. Questo a Pirlo è costato la stagione – erroraccio di Arthur col Benevento, erroraccio di Bentancur col Porto – e questo si è visto ieri: doppia papera di Szczesny. Allegri ne ha parlato chiaro: non nasconde il problema ma lo evidenzia, per toglierlo di mezzo appena possibile. «La cosa più importante, la cosa che mi fa girare le scatole, è che la Juventus non può prendere due gol in una partita come questa – dice -. Gli errori tecnici capitano, ma oggi è stata questione di testa. Sul 2-1, quella palla doveva andare in tribuna o fuori dallo stadio. Dobbiamo impararlo in fretta». Per Szczesny, che già lo scorso anno ha mostrato qualche crepa, ci sono anche parole di conforto: «E’ un grandissimo. Buttare la palla in tribuna non è vergogna. Servirà da lezione anche a lui». Pronti, via, c’è subito aria di dibattiti sulla costruzione dal basso.
In contropiede Qualche tratto allegriano sul volto della Juve però si è visto: una squadra che si difende volentieri bassa, usa la linea a tre anche in fase difensiva, fa un cambio difensivo, Chiellini per Ramsey. Palla a Max: «Abbiamo dei contropiedisti nati, da Chiesa, a Ronaldo, Cuadrado, Kulusevski, Bernardeschi, quindi bisogna conquistare velocemente lo spazio. Diventiamo invece una squadra a rischio quando costruiamo: se ci saltano rischiamo di lasciare avversari a campo aperto». Ai critici di Allegri non piacerà, ma lui è questo e questo è bene aspettarsi dalla stagione.
Lavori in corso Una stagione che sarà inevitabilmente lunga e alla prima uscita ha presentato tanti piccoli e grandi problemi, individuali e di squadra. Allegri può confortarsi pensando al grande inizio – alzi la mano chi, sul 2-0, non ha pensato alla vecchia Juve, capace di chiudere la partita in fretta? – e una panchina no limits. Nessuno in Italia può mandare in panchina Ronaldo, Locatelli, Chiellini, Chiesa, Kulusevski, De Sciglio, Pellegrini, Rugani e – ciliegina – Kaio Jorge.
La prima di Loca Il resto sono schegge di Juve 2021-22. Il ruolo di Locatelli: «Può giocare sia da play che da mezzala, soprattutto con due in mezzo al campo che gestiscono il gioco. E’ un po’ indietro di condizione». La candidatura di Ramsey, probabile vice-Loca nei prossimi mesi: «Ha fatto una buona partita davanti alla difesa». Lo staff tecnico: «Sì, volevo Barzagli nel mio gruppo di lavoro ma non aveva troppa voglia. Abbiamo preso Padoin che è molto bravo». L’attenzione alle palle perse: «Un po’ troppe nel secondo tempo. Non puoi prendere due gol del genere. In quei momenti piuttosto ti metti lì a difendere e non rischi niente». E la grande novità, le cinque sostituzioni: «Ora devo capire come le ho gestite, non so se ho sbagliato o non ho sbagliato». Detto allegrianamente, col sorriso.