La Gazzetta dello Sport

«Problema di testa Non si possono prendere gol così»

Sull’errore che è costato il 2-2: «Quei palloni vanno buttati in tribuna Servirà da lezione anche a Szczesny»

- di Luca Bianchin

Abbiamo tanti contropied­isti. Se costruiamo siamo a rischio»

«Locatelli può giocare sia play che mezzala. È un po’ indietro»

Massimilia­no Allegri

Il nodo della stagione a Udine si vede chiaro, bianconero su verde. Domanda chiave: quanto in fretta questa squadra diventerà di Allegri? Il morphing, la trasformaz­ione del volto della Juve da Pirlo a Max, è in chiaro sviluppo. Prima i tratti mancanti: le distrazion­i individual­i, mentali, che hanno fatto perdere punti contro una squadra di media classifica. Questo a Pirlo è costato la stagione – erroraccio di Arthur col Benevento, erroraccio di Bentancur col Porto – e questo si è visto ieri: doppia papera di Szczesny. Allegri ne ha parlato chiaro: non nasconde il problema ma lo evidenzia, per toglierlo di mezzo appena possibile. «La cosa più importante, la cosa che mi fa girare le scatole, è che la Juventus non può prendere due gol in una partita come questa – dice -. Gli errori tecnici capitano, ma oggi è stata questione di testa. Sul 2-1, quella palla doveva andare in tribuna o fuori dallo stadio. Dobbiamo impararlo in fretta». Per Szczesny, che già lo scorso anno ha mostrato qualche crepa, ci sono anche parole di conforto: «E’ un grandissim­o. Buttare la palla in tribuna non è vergogna. Servirà da lezione anche a lui». Pronti, via, c’è subito aria di dibattiti sulla costruzion­e dal basso.

In contropied­e Qualche tratto allegriano sul volto della Juve però si è visto: una squadra che si difende volentieri bassa, usa la linea a tre anche in fase difensiva, fa un cambio difensivo, Chiellini per Ramsey. Palla a Max: «Abbiamo dei contropied­isti nati, da Chiesa, a Ronaldo, Cuadrado, Kulusevski, Bernardesc­hi, quindi bisogna conquistar­e velocement­e lo spazio. Diventiamo invece una squadra a rischio quando costruiamo: se ci saltano rischiamo di lasciare avversari a campo aperto». Ai critici di Allegri non piacerà, ma lui è questo e questo è bene aspettarsi dalla stagione.

Lavori in corso Una stagione che sarà inevitabil­mente lunga e alla prima uscita ha presentato tanti piccoli e grandi problemi, individual­i e di squadra. Allegri può confortars­i pensando al grande inizio – alzi la mano chi, sul 2-0, non ha pensato alla vecchia Juve, capace di chiudere la partita in fretta? – e una panchina no limits. Nessuno in Italia può mandare in panchina Ronaldo, Locatelli, Chiellini, Chiesa, Kulusevski, De Sciglio, Pellegrini, Rugani e – ciliegina – Kaio Jorge.

La prima di Loca Il resto sono schegge di Juve 2021-22. Il ruolo di Locatelli: «Può giocare sia da play che da mezzala, soprattutt­o con due in mezzo al campo che gestiscono il gioco. E’ un po’ indietro di condizione». La candidatur­a di Ramsey, probabile vice-Loca nei prossimi mesi: «Ha fatto una buona partita davanti alla difesa». Lo staff tecnico: «Sì, volevo Barzagli nel mio gruppo di lavoro ma non aveva troppa voglia. Abbiamo preso Padoin che è molto bravo». L’attenzione alle palle perse: «Un po’ troppe nel secondo tempo. Non puoi prendere due gol del genere. In quei momenti piuttosto ti metti lì a difendere e non rischi niente». E la grande novità, le cinque sostituzio­ni: «Ora devo capire come le ho gestite, non so se ho sbagliato o non ho sbagliato». Detto allegriana­mente, col sorriso.

 ?? AFP ?? Nuovo inizio Massimilia­no Allegri, 54 anni, è appena tornato alla Juventus, con cui ha vinto 5 scudetti consecutiv­i
AFP Nuovo inizio Massimilia­no Allegri, 54 anni, è appena tornato alla Juventus, con cui ha vinto 5 scudetti consecutiv­i

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