La Ferrari a Le Mans e un successo che sa di futuro

Le Mans porta bene alle Rosse. A maggio, sul circuito motociclistico che della 24 Ore sfrutta le prime e le ultime curve, era stata la Ducati di Jack Miller a imporsi davanti alla gemella vestita dei colori della Pramac di Johann Zarco. Ieri, con due mesi di ritardo rispetto alla data tradizionale di metà giugno, e con sulle tribune il ritorno di 50 mila spettatori — un quinto della bolgia che tradizionalmente si riversa lungo il circuito della Sarthe, ma di questi tempi è già un bel lusso — è stata la Ferrari a imporsi in uno dei templi sacri dell’automobilismo mondiale. Conquistando con la 488 GTE Evo entrambe le classifiche riservate alle vetture GT e mettendo un mattoncino bello pesante anche sulla vittoria del Mondiale Endurance Wec. Un successo importante anche per le ricadute sul mercato, ma è chiaro che, con il cambio dei regolamenti alle porte e l’annuncio da parte di Maranello che anche il Cavallino a partire dal 2023 scenderà in pista per andare a caccia del successo assoluto nella categoria Hypercar, il trionfo ottenuto ieri davanti a Corvette e Porsche ha soprattutto l’aria di un ghiotto antipasto. Quando tra due anni la bandiera francese sarà sventolata per dare il via all’edizione numero 91, nel combattere per la vittoria assoluta a distanza di 50 anni dall’ultima volta, la Ferrari si troverà ad affrontare Case che hanno a loro volta scritto la storia di questa gara: dalla Toyota, che con la doppietta messa a segno ieri conquista un poker consecutivo, alla Porsche, dall’Audi alla Peugeot, questi ultimi i tre giganti mondiali che dal 2000 al 2017 si sono divisi il successo finale, ai quali si aggiunge quella Glickenhaus che ieri si è accomodata ai piedi del podio. Un confronto tra titani che avrà il potere di creare un nuovo entusiasmo intorno a una corsa diventata mito. E chissà se, adesso che ha annunciato il ritiro con le moto per un futuro a quattro ruote, tra Valentino Rossi e la Rossa non scatterà quella scintilla che nel 2006 aveva fatto sognare milioni di tifosi.