Pressing e tiri: per i granata ritmi altissimi
Gioco e grinta tattica e cuore Si vede già la mano di Juric
orse è stata una sorpresa anche per Ivan Juric, chissà. Di sicuro nemmeno il più ottimista tra i tifosi granata si sarebbe aspettato che la scialba prestazione di Ferragosto in Coppa Italia (Cremonese eliminata solo ai rigori) avrebbe lanciato in campionato un Torino così aggressivo, compatto e pericoloso. Oltretutto contro un avversario che ormai staziona stabilmente nel gotha della A. Fatto il gol con una prodezza di Muriel (6’), l’Atalanta si è vista costretta sulla difensiva. Perché la reazione dei granata è risultata oltre che immediata anche lucida e produttiva in zona gol in quanto assai ben organizzata. Saltando il centrocampo grazie ai lunghi rinvii di Milinkovic, il Toro si è attestato sulla trequarti azionando un pressing su ritmi alti, grazie al quale ha conquistato diversi palloni trasformati in occasioni per colpire la porta di Musso. Un salvataggio sulla linea bianca di Pessina è stato l’episodio-clou nell’area nerazzurra, dove il portiere è rimasto costantemente sotto pressione. Non è un caso che Palomino sia stato il migliore dei suoi.
FMentre l’Atalanta festeggiava i tre punti colti in extremis, la Maratona ha chiamato gli sconfitti per tributare loro un caldo e caloroso applauso: sotto l’aspetto ambientale, mai sconfitta fu più indolore. La gente granata è rimasta subito conquistata dal Toro lucido e combattivo presentato da Ivan Juric. Qui analizziamo gli ingredienti che hanno indotto Gasperini a dire: «I granata hanno giocato meglio»