La Gazzetta dello Sport

È partita già l’operazione Verona: un migliaio atteso venerdì al Bentegodi

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eppe Bergomi, leggenda interista e commentato­re tv, parte da una certezza: «Adesso abbiamo avuto una prova pratica: sono stati presi giocatori funzionali a un progetto. Il Genoa non è ancora una squadra pronta, viste le tante pedine perse rispetto allo scorso anno, ma in generale abbiamo visto un’Inter molto molto positiva. Parlo dell’atteggiame­nto della squadra, che andava a recuperare palla altissima e si divertiva nel tenere palla. Era felice. E poi i singoli: quel Sensi seconda punta importante nei movimenti incontro, Dzeko che difende palla con una qualità diversa rispetto a Lukaku e Calhanoglu che ha meno tempi della giocata di Eriksen, ma un dinamismo maggiore. I tre difensori dietro sono una sicurezza granitica: quando impari i movimenti di Conte li porti dentro per la vita, sia nella marcatura, nella solidità, sia nel modo in cui l’azione parte dal basso con Handanovic. Una cosa che va sottolinea­ta, poi, è il piglio con cui è entrato in campo Vidal: recuperava la palla con la rabbia che non avevamo quasi mai visto in passato. Lui, Vecino, Gagliardin­i sono decisivi in questa stagione: Inzaghi ha bisogno di tutti e, a turno, darà a tutti una chance.

BHA DETTO

lessandro Altobelli, profession­e attaccante, 11 stagioni e 128 gol in Serie A con la maglia dell’Inter, campione del Mondo nel 1982: «La prima cosa che ho pensato? Questa: se davvero Inzaghi riuscirà a mantenere un livello così alto di prestazion­e, ci sarà da divertirsi anche quest’anno. L’Inter è stata bellissima per tutti i 90 minuti. È solo la prima partita, per carità, ma ho notato una certa differenza con la scorsa stagione: ho visto una qualità di calcio superiore, una squadra che soprattutt­o a centrocamp­o ha dato spettacolo, abbinando qualità e quantità. Inutile nasconderl­o: l’addio di Conte e le partenze di Hakimi e Lukaku sono state un duro colpo, ma l’impatto contro il Genoa è la risposta migliore che il gruppo potesse dare, il segnale migliore in prospettiv­a campionato. Parlando dei singoli, mi ha colpito Calhanoglu: il giocatore si conosce, dico che ai nerazzurri può dare tantissimo, perché è molto utile nelle due fasi. E poi Dzeko: non va scoperto adesso, è sempre stato un grande attaccante. Sarà un riferiment­o importante, dà profondità e fa giocare bene i compagni: già sabato si è visto qualcosa in questo senso. Bravo Inzaghi, adesso non resta che continuare».

AHA DETTO

● Dopo settimane di dubbi e paure alimentate dalle dolorose partenze di Hakimi e Lukaku, il pubblico nerazzurro è stato finalmente tranquilli­zzato dal campo. Ha potuto vedere dal vivo la creatura di Inzaghi ed è rimasto assai soddisfatt­o da risultato e prestazion­e: serviranno prove più complicate e avversari più duri del Genoa, ma i tifosi hanno già votato una prima fiducia. Almeno sui social, i più celebrati sono stati Inzaghi e Dzeko, oltra a Calhanoglu. Ma dal digitale l’entusiasmo è destinato a diventare reale: i

La squadra ha il giusto atteggiame­nto, recupera palla e la tiene. Decisive le riserve

Ho notato una qualità di calcio superiore rispetto all’anno scorso: un segnale per tutti

circa 500 posti, disponibil­i nel settore ospiti dello stadio Bentegodi in base alla nuova normativa, verranno popolati venerdì dai sostenitor­i nerazzurri in trasferta a Verona. In più, dalla vendita libera, ci si aspetta che altri cinquecent­o tifosi popolerann­o qua e là l’impianto dell’Hellas. Per questa seconda partita è subito iniziato il lavoro alla Pinetina: ieri scarico per chi è sceso in campo dall’inizio e amichevole con l’Under 18 per chi ha giocato meno. Poi tutti insieme a festeggiar­e in piscina il compleanno di Lautaro.

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A San Siro I tifosi nerazzurri tornati allo stadio con il Genoa

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