La Gazzetta dello Sport

Ritmo basso e uomini contati L’Atalanta cerca se stessa

A Torino una vittoria stentata e senza il solito calcio del Gasp Il tecnico aspetta il ritorno di Freuler e la crescita dei nazionali

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ammissione è arrivata per bocca dello stesso Gian Piero Gasperini, dopo che la sua Atalanta è uscita dall’Olimpico Grande Torino con una vittoria sul fio di lana. «Tre punti molto buoni, ma non meritavamo di vincere. Dobbiamo recuperare alcuni uomini e fare prestazion­i migliori». Fa specie sentir dire al tecnico nerazzurro che la sua squadra debba giocare meglio. L’Atalanta è stata un modello di divertimen­to additato da tutti in questi anni, ma il Torino l’ha messa sotto sul piano del ritmo, l’arma migliore della Dea, complici anche le assenze tra i nerazzurri. Alla fine il Gasp ha potuto festeggiar­e un successo frutto degli episodi, un paio di giocate dei singoli (Muriel e Pasalic) e della tenacia del gruppo, ma non certo del solito gioco spumeggian­te. Come ritrovare la bella Dea del passato?

L’Il Toro ha dato fastidio: Pasalic e Pessina in mezzo hanno faticato nella gestione della palla

Ilicic e Malinovsky­i, per motivi diversi, non hanno ancora il passo per giocare dal primo minuto vi diversi, sia lo sloveno che l’ucraino oggi sono diversi chilometri sotto ritmo. Lo si è notato palesement­e quando, sul finire del primo tempo, Muriel è ripartito in contropied­e col solito piglio, ma ha poi dovuto frenare perché nessun compagno, e in particolar­e i due a supporto del colombiano, aveva seguito l’azione: inusuale all’Atalanta. Muriel, poi, come centravant­i ha colpi eccezional­i, ma non ha la fisicità di Zapata per aiutare la squadra nei momenti di difficoltà, senza contare che sabato sera è dovuto pure uscire anzitempo perché affaticato. Nulla di preoccupan­te, hanno comunque fatto sapere da Zingonia ieri, nonostante “Lucho” si toccasse la gamba al cambio con Lammers. Con Duvan ai box almeno sino alla terza di campionato, sarebbe stato un bel guaio perderlo.

Se è vero che a Torino sono mancati gli uomini, Gasperini ha voluto rimarcare come anche dal punto di vista fisico l’Atalanta è lontana dal top. E qui, oltre al fatto di giocare con due giocatori che amano ricevere palla sul piede, ma non correre negli spazi (Ilicic e Malinovsky­i), ha avuto una certa incidenza la preparazio­ne anomala, condiziona­ta dal rientro a singhiozzo dei tanti nazionali impegnati all’Europeo e in Coppa America. Un vero problema per il calcio a mille all’ora del Gasp.

 ?? LAPRESSE ?? Il mago nerazzurro Gian Piero Gasperini, 63 anni, allena l’Atalanta dalla stagione 201617: con lui la Dea è arrivata quarta, settima e infine terza per tre anni di fila, centrando la qualificaz­ione in Champions League
LAPRESSE Il mago nerazzurro Gian Piero Gasperini, 63 anni, allena l’Atalanta dalla stagione 201617: con lui la Dea è arrivata quarta, settima e infine terza per tre anni di fila, centrando la qualificaz­ione in Champions League

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