È nell’aria un’invenzione al Max
CR7 GARANTIVA 35 GOL ORA CHIAVI A DYBALA E MORATA PESA DI PIÙ
L’addio di Ronaldo apre scenari tattici anche con Kulusevski e Chiesa. Arriverà un sostituto last minute?
Se, come si enuncia nella “teoria del caos”, un battito d’ali di farfalla può causare un uragano dall’altra parte del mondo, figuriamoci cosa può causare sulla Continassa la partenza di uno dei più grandi calciatori di sempre a quattro giorni dal fine del mercato. La Juve e Massimiliano Allegri da qualche settimana lavorano per rinforzare le fondamenta, sprangare le porte e accumulare sacchi di sabbia per non farsi travolgere dagli effetti di un trasferimento che non può diventare dirompente. A Torino sono convinti di poter assorbire il colpo: il nuovo tecnico da quando è arrivato lavora su un doppio binario, quello di una Juve con il portoghese inserito nel progetto (seppur non più intoccabile e su un gradino superiore) e quello di una squadra che vada oltre a Cristiano, costruisca un ciclo futuro e sopperisca con una crescita collettiva all’assenza di una superstar assoluta.
Senza il jolly La partenza di Ronaldo cambierebbe la Juve, in varie direzioni: l’effetto immediato, più quantificabile e più evidente è che i bianconeri perderebbero un bagaglio stagionale di 35 gol garantiti. Non sono solo numeri, ma anche certezze nei momenti più complessi (l’uomo di Madeira resta l’uomo più vincente per distacco del gruppo, specie al livello internazionale) e un jolly da giocarsi in molte gare, specie nel nostro campionato. Cristiano anche nella breve apparizione della prima giornata ha dimostrato di poter “pagare la cauzione” quando la squadra rimane “ingabbiata” in una partita complessa, sopperendo con uno stacco o una giocata ai momenti in cui creare gioco sembra più complesso. Senza di lui, servirà altro, senza di lui le strade da
Nuovi simboli
Più spazio per Kulu e Fede può diventare l’uomo immagine di una nuova generazione
Senza parafulmine
Il portoghese poteva risolvere problemi anche nelle giornate storte: servirà altro
percorrere saranno altre.
Svolta tattica Una squadra senza Ronaldo, però, può cominciare un rinnovamento anche tattico più pronunciato: il progetto con il portoghese prevedeva un tridente che gli garantisse di partire dalla consueta area del centro-sinistra e lo portasse solo parzialmente a occupare il ruolo poco gradito di centravanti. Per questo Dybala ha cominciato da “falso nueve”, con Chiesa più stabile a destra e più vicino alla porta. L’assenza di CR7 renderebbe possibili altre scelte, con l’inserimento in pianta stabile di un vero centravanti (Morata o un’eventuale innesto dal mercato)e l’aggiunta si una seconda “ala” oltre a Chiesa che aiutando il centrocampo in fase difensiva permetterebbe il “lusso” di un 4-2-3-1. La corsia sinistra rimasta “orfana” potrebbe essere occupata da Kulusevski, da oltre un anno in cerca del posto fisso su cui sviluppare le sue qualità.
Gradini Ma gli equilibri si sposterebbero (sposteranno?) anche ad altri livelli all’interno del gruppo juventino: la centralità di Dybala, già promessa alla Joya per la prossima stagione, diventerebbe immediata, così come Federico Chiesa salirebbe un altro gradino, diventando il vero
uomo immagine di una squadra proiettata nel futuro, con una nuova generazione di bianconeri destinata a durare nel tempo. Senza una superstar assoluta, che però raramente è riuscita a trasmettere la sua leadership ai compagni, il ruolo di guida tornerebbe stabilmente nelle mani di Bonucci e Chiellini, chiamati a guidare le nuove “generazioni” in uno spogliatoio che forse sarebbe più responsabilizzato e unito.
I conti Certo, come detto in campo mancherebbe un “parafulmine” e specie se dal mercato non dovesse arrivare un aiuto importante le responsabilità per tutti sarebbero in forte crescita, in primis per Morata che già in passato è stato spesso all’ombra (a volte suo malgrado) del numero 7. Nuove vie del gol andrebbero costruite, senza la possibilità di affidarsi alle giocate dell’alieno. E poi resta il conto spicciolo, quello dei gol da trovare: considerando la media delle passate stagioni, ne mancherebbero 35 all’appello. Allegri conta di recuperarne 5 da un centrocampo che punti più la porta, ha buoni segnali da Dybala che l’anno scorso si è fermato a 5 centri e che può garantirne tranquillamente 10-15 in più, conta di poter far crescere Chiesa e Kulusevski in modo consistente sotto questo profilo. Il resto può arrivare dalla punta che numericamente sostituirebbe Cristiano in rosa, o magari essere bilanciato da una squadra solida, compatta, che non dilapidi due reti di vantaggio come a Udine. Insomma, c’è del lavoro da fare, i contraccolpi da assorbire non saranno pochi ed è inevitabile che la partenza di uno dei migliori marcatori della storia lasci un vuoto. L’importante è essere pronti a riempirlo, il più in fretta possibile. Cristiano è enorme, e quindi inevitabilmente ingombrante. Senza di lui si aprono spazi e possibilità. Da cogliere, volando come una farfalla.