La Gazzetta dello Sport

Dal Sudafrica all’Italia I lanci da favola di Weir «Storia meraviglio­sa»

Scoperto da Dal Soglio, ha doppio passaporto. A maggio esordio in Coppa Europa, poi 5° a Tokyo

- INVIATO A LOSANNA (SVIZZERA) a.b.

Devo migliorare con la lingua per entrare nelle Fiamme Gialle

Zane Weir 26 anni

La frastornan­te eco tricolore dell’Olimpiade di Tokyo si propaga anche nei meeting di Diamond League. In attesa di un piano strutturat­o che valorizzi al meglio quanto successo in Giappone, quattro azzurri hanno gareggiato sabato a Eugene, altrettant­i tra ieri e mercoledì a Losanna e sei saranno presenti domani a Parigi: insieme a Desalu nei 200, Bocchi nel triplo e la Battoclett­i nei 3000, Abdelwahad e i gemelli Zoghlami nei 3000 siepi. In Svizzera, dopo lo show di Tamberi in centro città, a La Pontaise tocca allo stesso Desalu nei 200, a Zane Weir nel peso e a Gaia Sabbatini nei 1500 (nona in 4’10”61). Il campione olimpico della 4x100, al debutto dopo i Giochi, correndo in prima corsia e pagando il finale, è 7° in 20”56 (+3.2). il lanciatore è 6° in 21.20, a 17 cm dal terzo.

La storia Quella di Weir è una piccola-grande favola. E, come tutte le favole, ha un lieto fine: il (grande) 5° posto di Tokyo. Miglior europeo dietro mostri sacri come gli statuniten­si Crouser (a Losanna al 24° successo consecutiv­o con 22.81) e Kovacs, il neozelande­se Walsh (finiti nell’ordine per lo stesso identico podio di Rio 2016) e il brasiliano Romani. Per Zane tutto (o quasi) grazie al nonno materno Mario Gherbavaz che, negli anni Cinquanta, lasciò Trieste per cercare fortuna come ferroviere in Rhodesia, l’attuale Zimbabwe. Conobbe la moglie e si trasferiro­no in Sudafrica, dove Zane è nato 26 anni fa e ha vissuto fino al marzo 2020. Succede che Paolo Dal Soglio – nella specialità 4° ai Giochi di Atlanta 1996 e oggi apprezzato allenatore – porti il suo “allievo” Leo Fabbri in raduno a Stellenbos­ch e che lì, dopo qualche scambio di messaggi propiziato da Orazio Cremona, altro lanciatore sudafrican­o con origini italiane, avvenga il primo incontro con Weir. I due cominciano a collaborar­e sino a che Zane decide di seguire allenatore e nuovo compagno in Italia. Arriva il lockdown, tutto si ferma e Paolo offre ospitalità a Zane in una taverna di casa e sulla pedana del relativo giardino. Il ragazzo, sin lì quasi un autodidatt­a, impara in fretta e in pochi mesi cresce da 19.09 e 20.70. Weir

ha già doppio passaporto e così la Fidal avvia l’iter per l’eleggibili­tà. Il resto, passando per l’esordio in Nazionale nella coppa Europa di lanci in maggio a Spalato, è storia recente. Zane, ai Giochi, fa 21.25 in qualificaz­ione (14 cm più del personale) e in finale si supera, prima con 21.40 e poi con 21.41. Fino alla storica quinta piazza.

Obiettivi «La mia - ammette sul pullman che lo riporta in albergo dopo la gara - è una meraviglio­sa avventura, propiziata da gente speciale come Paolo e da un amico come Leo. Stasera ho cominciato bene, con quel 21.20 al primo tentativo, poi ho perso velocità. Ma mi aspettano altre gare e conto di crescere ancora. Così come spero di migliorare il mio italiano e di entrare nelle Fiamme Gialle: a fine stagione sarò da loro una settimana».

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COLOMBO Dallo Zimbabwe Zane Weir, 26 anni, quinto a Tokyo con 21.41

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