La Gazzetta dello Sport

Ora a Gasp manca un altro attaccante Altre 48 ore per studiare l’ultimo colpo

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E adesso l’ultimo assalto ad un attaccante, possibilme­nte esterno: il rinforzo in realtà più desiderato - e chiesto con insistenza - da Gasperini. Che lo ha rimpianto anche sabato, quando ha cercato in panchina nuove risorse per provare ad abbattere il muro del Bologna, ma non ha avuto né da Lammers (che a sorpresa va all’Eintracht Francofort­e, e non più al Genoa) né da Miranchuk la scintilla sperata. E nel dopo partita, in riferiment­o all’assenza di Zapata, ha detto «una squadra come la nostra deve avere tante risorse e invece oggi ci è mancata una soluzione». Finora dal mercato sono arrivati un portiere, due centrali difensivi, due esterni e ieri un centrocamp­ista, Koopmeiner­s, ma il tecnico è da sempre convinto che le soluzioni offensive non siano mai troppe (non a caso finora ha trattenuto Piccoli, che comunque, salvo sorprese, è tuttora destinato ad un prestito, per avere più spazio). Tanto più che Ilicic resta un genio intermitte­nte (e ha 33 anni) e Miranchuk, su cui pure il club ha investito tanto, stenta a decollare (e comunque non è una punta pura). Un’alternativ­a può portare una ventata di novità, oltre che soluzioni tecniche e tattiche diverse. Magari giovane, da valorizzar­e: la soluzione più probabile potrebbe essere un prestito. «È chiaro che il mio ruolo principale è il centrocamp­ista, ma ho giocato e so adattarmi anche da difensore centrale». In effetti la carriera di “Koop” è iniziata proprio lì, in mezzo alla difesa, e solo poi si è evoluta da mediano. Fa comunque effetto sentirlo dire da un giocatore che è reduce da un campionato nobilitato da 15 gol in 31 partite con l’Az. Certo, 7 di questi sono arrivati su calcio di rigore, ma il sinistro di Teun è molto temibile anche sulle punizioni e in generale sui tiri da fuori. Impiegarlo in difesa vorrebbe dire tenerlo ancora più lontano dalla porta avversaria, anche se avrebbe il vantaggio di far partire l’azione dal basso con più facilità rispetto a un Demiral o un Palomino.

Prima dell’arrivo in Italia, Koopmeiner­s potrà farsi dare due-tre dritte da Marten de Roon, che ritroverà in nazionale. I due hanno già condiviso l’avventura all’Europeo, dove il giovane classe 1998 è rimasto a guardare il compagno dalla panchina. Probabile che a Bergamo la situazione si possa ripetere, almeno inizialmen­te, anche se De Roon sarà squalifica­to ancora per due giornate in Serie A. Di sicuro “Koop” non avrà problemi linguistic­i, in attesa di imparare l’italiano. Oltre a Marten, ci sono Hateboer e Gosens che parlano olandese e possono aiutarlo nell’ambientame­nto e nel capire le disposizio­ni di Gasperini. Poi toccherà a lui dimostrare di valere i 14 milioni (più il 10% sulla futura rivendita all’Az) spesi dall’Atalanta.

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