FORMULA FARSA A SPA UN GP DI SOLI DUE GIRI E VERSTAPPEN GODE
Mancava ancora la firma di due nuovi protagonisti tra i marcatori: è arrivata
ieri. La nostra serie A scopre e applaude gol e prestazioni di Giroud e Abraham, due attaccanti che già fanno la differenza (come alcuni nuovi allenatori), a dimostrazione che quando c'è qualità e personalità non bisogna aspettare chissà quanto per
vedere i risultati. Se hai fatto parte della rosa della squadra campione d’Europa, il Chelsea, beh qualcosa vorrà dire. L’esperto e il giovane: Giroud (34) e Abraham (23) si sono già presi l’attacco di Milan e Roma. Con il curriculum del francese non serviva la doppietta al Cagliari per far capire ai tifosi rossoneri che il Milan lì davanti non è più dipendente dal solo Ibra o dalle giornate felici dei suoi giovani attaccanti esterni. Con Giroud l’area di rigore è coperta fisicamente e tecnicamente. Pioli ha un altro bomber da doppia cifra aspettando Zlatan. Ancora più sorprendente nella Roma l’impatto del giovane inglese, l’acquisto più oneroso del calciomercato italiano. Prepotente atleticamente, bravo di testa, delicato di piede, rapido nelle conclusioni e intelligente negli assist. L’eredità di Dzeko, 119 gol nella Roma, è pesante, ma lui la sta rendendo leggera come la piuma di Forrest Gump. È presto per celebrare la nascita di una stella, ma se il buongiorno si vede dal mattino (e dal costo del cartellino...), allora Mourinho ha fatto benissimo a imporsi per l’acquisto del suo nuovo bomber. Ma non solo i singoli, sono state le prestazioni collettive a far pensare che il Milan sarà competitivo per la vetta anche quest’anno e che la Roma potrà tornare tra le protagoniste del torneo. I ragazzi di Pioli lavorano su un solco tracciato in profondità lo scorso anno. La partenza di
Donnarumma priva i rossoneri forse del miglior portiere del mondo e non è semplice quantificare quanti punti Gigio regala in una stagione, ma era fondamentale capire se il Milan avesse sempre nel gioco e nella partecipazione collettiva il suo punto di forza. La risposta in questo inizio è affermativa. E se Tonali continuerà a crescere il centrocampo, aspettando Kessie, avrà una preziosa arma in più. Riguardo ai tecnici, la mano di Mourinho già si vede: la sua Roma è solida, concreta e arriva al gol con manovre spettacolari. I suoi centrocampisti di qualità si divertono a giocare e segnare: da Pellegrini, che cerca la definitiva consacrazione, a Veretout uomo di lotta, di governo e tante reti, spesso meno celebrato di quanto meriti. In testa alla classifica troviamo le due milanesi, le due romane e il Napoli di Spalletti, che trova una vittoria pesante e sofferta col Genoa. Non è ancora brillantissimo, ma vince e affronterà alla ripresa la Juve in una sfida già da batticuore. Il torneo si annuncia equilibrato, avvincente e meno scontato rispetto al passato. Appena 180’
di gioco sono pochi per dare giudizi: ma alcuni segnali sono arrivati. Nell’Inter il grande lavoro biennale di Conte permette ad Inzaghi di aggiungere le sue idee ad un gruppo che ha acquisito cultura del lavoro e mentalità vincente. Sono partiti grandi campioni ma è stato fatto un mercato intelligente e di qualità, rispettando le richieste di risparmio della proprietà. Se l’Inter prosegue una corsa iniziata da lontano, la Juve deve invece riprenderla
dall’inizio. Il biennio SarriPirlo (nonostante uno scudetto) ha restituito ad Allegri una squadra profondamente diversa da come l'aveva lasciata: sbiadita nel gioco, nella mentalità, nella personalità, nella
compattezza. L’addio di Ronaldo priva la squadra di 30 gol a stagione e di un giocatore su cui era facile appoggiarsi e coprirsi quando le cose non andavano bene. Ora serve uno sforzo di gruppo e soprattutto la mano del tecnico per rendere la Juve nuovamente squadra da battere. La rosa, nonostante qualche uomo sopravvalutato, resta da scudetto. La Lazio di Immobile (che in A segna con una frequenza impressionante) comincia a capire il gioco di Sarri e segna a raffica: divertirà e potrà arrivare lontano. L’Atalanta è partita con il freno a mano tirato, meno pimpante rispetto alle abitudini: a Gasperini la sosta farà bene. Ultime 48 ore di mercato: ci saranno altri colpi, anche per le big...