Juve donne in Champions col Servette Montemurro: «Punto allo spettacolo»
JUVE, SPAZIO ALLA FANTASIA DYBALA LEADER INSOSTITUIBILE IN UN ATTACCO DAI MILLE VOLTI
Seconda punta, falso nove o rifinitore: sarà il punto fermo E Allegri pensa al modo migliore per sfruttare l’argentino
● L’avventura delle Juventus Women nella fase a gironi di Champions inizia da Ginevra: le bianconere (18.45, Dazn) affrontano il Servette nel primo impegno - e forse il più abbordabile - di un girone che comprende anche Chelsea e Wolfsburg. Le due squadre si sono affrontate in amichevole anche a luglio: vinse 4-1 la squadra di Montemurro, che però non si fida. «Loro sono forti, giocano in casa, e poi è l’esordio; non bisogna sottovalutare la gara». Tra biglietti e abbonamenti, poi, saranno più di 4.000 gli spettatori presenti per una sfida che segue le quattro che la Juve ha vinto nei preliminari contro Kamenica Sasa, St. Polten e Vllaznia. La Champions da quest’anno cambia formula: non più tabellone tennistico ma fase a gironi, vendita centralizzata dei diritti tv e montepremi quadruplicato (quest’anno 24 milioni di euro). Finale a maggio a Torino, tanto che a Palazzo Reale è stata proiettata un’immagine con le migliori giocatrici d’Europa, tra cui il capitano Sara Gama. «Io punto allo spettacolo - ha aggiunto Montemurro -, non solo per la Juve ma per tutto il movimento del calcio femminile. Arrivare qui è stato il nostro obiettivo dall’inizio, speriamo che per noi sia un punto di partenza». chiusi senza subire reti dimostrano che qualche progresso c’è stato. In questo momento però la Juventus non può permettersi di rischiare, quindi meglio un esterno più di copertura che di spinta.
Allo stesso tempo però Allegri non può concedersi il lusso di rinunciare, oltre che a Dybala, a uno tra Cuadrado e Chiesa e la soluzione per metterli tutti in campo può essere quella di riproporre Chiesa centravanti, lasciando la corsia di destra a Cuadrado. Chiesa e Dybala hanno fatto coppia in attacco solo contro l’Empoli e non è andata bene, perché è arrivata la prima sconfitta stagionale, accompagnata dai fischi dell’Allianz Stadium. Il modulo però era diverso, un 4-3-1-2 con McKennie tra le linee. Contro la Roma potrebbe esserci un’altra prima volta. Dybala e Chiesa possono diventare la mente e il braccio della nuova Juventus, dinamica e vulcanica. Sarebbe interessante rivederli in un nuovo contesto tattico, in cui Paulo può dare il suo meglio e Federico può beneficiare delle idee del compagno geniale.
Dybala può fare (e lo ha già fatto pure con altri allenatori, non solo con Allegri) anche il finto centravanti in un tridente completato da Chiesa e Cuadrado (o Bernardeschi), meglio ancora può muoversi dietro alla punta nel 4-2-3-1, ipotetico punto di arrivo di questa squadra quando avrà raggiunto un equilibrio tale da poter sfruttare tutto il suo potenziale offensivo: Morata o Kean centravanti, il colombiano e l’azzurro ai lati e Paulo al centro del villaggio, con il compito di inventare, suggerire e segnare, come piace a lui. Basta una Joya in più perché Allegri abbia un’infinità di combinazioni per l’attacco.
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